
Rischio più alto se sono pochi i microrganismi 'buoni'
Avere pochi batteri vaginali 'amici' può aumentare le possibilità di ammalarsi di tumore alle ovaie. Un rischio che può essere rilevato anche con un tampone. Il risultato, spiegato dai ricercatori dello University college di Londra, sulla rivista Lancet Oncology, potrebbe aiutare in futuro a individuare le donne ad alto rischio di questo cancro, per cui ora non esistono test di screening. La causa esatta di questo tumore, spesso diagnosticato quando ormai è troppo tardi, non si conosce, anche se alcuni fattori possono aumentarne le probabilità, come l'età, il sovrappeso e altri casi in famiglia di cancro ovarico o al seno. I ricercatori ritengono che i micro-organismi che vivono dentro il nostro corpo possano avere un ruolo. Sempre più indizi a livello scientifico dimostrano infatti che l'insieme dei batteri e degli altri microbi che vivono dentro di noi - noti anche come microbioma - siano importanti per il nostro benessere.
In particolare si pensa che una specie di batteri buoni sia importante per la vagina, il lactobacillus, perchè impedirebbe ai microorganismi inutili o cattivi di stabilirsi e causare danni.
fonte: Lancet Oncology
Nuovo studio delle università di Bari e Firenze
Per la Giornata nazionale sensibilizzazione cancro seno metastatico mostrati a Roma i risultati di due focus group coordinati da Fondazione IncontraDonna: "Definire Pdta specifico"
La scoperta è contenuta in uno studio pubblicato su Scientific Reports e coordinato da due ricercatrici dell'Università di Bari Aldo Moro, Nicoletta Resta e Carmen Abate
Alla Dottoressa Margherita Ambrosini il Premio “Cecilia Cioffrese 2024” per la scoperta di un nuovo sottogruppo molecolare del colon-retto
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
Commenti