Non c’è bisogno di presentare nessuna domanda in merito: gli Uffici operano automaticamente sulla generalità delle prestazioni
Tutti gli Enti previdenziali hanno davanti a sé l’annoso problema della distinzione fra pensione provvisoria e pensione definitiva. Specie in passato, infatti, i contributi previdenziali venivano registrati sulle posizioni dell’iscritto con un consistente ritardo, sicché l’impiegato di turno era costretto ad effettuare il calcolo del trattamento di competenza con quello che offriva il convento, per consentire al pensionato di sopravvivere. Ne derivava la cosiddetta pensione provvisoria, che subiva una revisione (generalmente un rialzo) nel tempo massimo di dieci anni, diventando definitiva.
Questo problema nel tempo si è ridotto: da un lato l’informatica ha consentito l’accredito contributivo in tempi molto brevi, dall’altro gli istituti previdenziali hanno consentito la presentazione anticipata delle domande, così da evitare soluzioni di continuità fra percezione dello stipendio ed erogazione della pensione, ferma restando la necessità di una revisione del calcolo a distanza di tempo per evitare occasionali anomalie.
Per il Fondo della libera professione dell’Enpam il problema non poteva essere risolto così semplicemente. Il reddito professionale, com’è ovvio, va dichiarato l’anno successivo rispetto alla sua percezione e ciò rende impossibile considerarlo all’atto del primo calcolo. L’iscritto che ha compiuto 68 anni ed ha maturato il diritto alla pensione di vecchiaia, ad esempio, a febbraio 2018, ha iniziato a percepire la sua pensione magari a maggio 2018, ma questa sarà stata calcolata soltanto sui redditi fino al 2016, perché i redditi 2017 sono stati denunciati a luglio 2018 e pagati ad ottobre 2018, quando la pensione era già in corso di erogazione. Per non parlare, continuando con il nostro esempio, del mese di gennaio 2018, i cui redditi saranno denunciati e pagati nel 2019.
Ecco perché l’Enpam annualmente, per tutte le pensioni di Quota B con decorrenza recente (orientativamente nell’ultimo quinquennio, per tenere conto anche di eventuali pagamenti tardivi), procede al ricalcolo automatico, con una procedura ad hoc, ed all’aggiornamento della pensione con pagamento dei relativi arretrati dalla data di decorrenza. Non c’è bisogno di presentare nessuna domanda in merito: gli Uffici operano automaticamente sulla generalità delle prestazioni.
Per quest’anno 2019, il Servizio Prestazioni dell’Area della Previdenza ha comunicato che il ricalcolo della Quota B sarà effettuato in occasione dell’erogazione del rateo di luglio 2019.
Gli iscritti oggetto del ricalcolo, a seguito della regolarizzazione contributiva e/o della registrazione in archivio di ulteriori contributi obbligatori non presenti all’atto del pensionamento, sono 1.887. Sul cedolino della pensione, visualizzabile nell’Area Riservata ovvero spedito al domicilio comunicato per i non iscritti al portale, potranno essere riscontrati i nuovi importi a regime della pensione, nonché l’ammontare degli arretrati.
Com’è noto, entro l’anno verrà effettuato anche il calcolo della pensione supplementare per i soggetti che, dopo la decorrenza del normale trattamento pensionistico, hanno maturato il prescritto triennio di versamenti previdenziali. Anche in questo caso, il calcolo è completamente automatizzato e non richiede alcuna domanda; inoltre, secondo una recente proposta del Presidente Enpam Oliveti, a breve anch’esso dovrebbe acquisire una cadenza annuale.
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L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
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