C'è tempo fino al 30 settembre per versare lo 0,5%. Il contributo sul fatturato prodotto va alla gestione previdenziale dei liberi professionisti
Sono partite le prime comunicazioni indirizzate alle quasi 600 società odontoiatriche censite di Marche, Emilia Romagna e Toscana, contenenti le istruzioni operative per versare all’Enpam il contributo dello 0,5 per cento sul fatturato prodotto nell’ultimo anno. Il prelievo sulle società operanti è stato introdotto con la legge di bilancio 2018 e ha sancito il principio - per ora nel solo settore odontoiatrico - secondo cui tutte le prestazioni effettuate, e quindi tutti gli introiti ottenuti esercitando la professione, devono prevedere un contributo integrativo previdenziale. Destinatarie della misura sono le oltre 5mila società sparse sul territorio, chiamate a contribuire per incrementare le entrate della gestione Quota B (libera professione) del Fondo di previdenza generale.
Dopo la tranche odierna, l’invio delle comunicazioni proseguirà nei prossimi giorni sulla base del calendario stabilito: domani sarà la volta delle 560 società odontoiatriche di Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Liguria, Calabria, Abruzzo, Umbria, Trentino Alto Adige, Basilicata, Molise e Valle d’Aosta. Nei giorni successivi le comunicazioni - a mezzo pec o raccomandata - raggiungeranno le società di Campania, Piemonte, Sicilia, Puglia, Lombardia, Lazio e Veneto. La scadenza per dichiarare il fatturato (riferito al 2018) è fissata al 30 settembre. La dichiarazione va fatta direttamente sul sito dell’Enpam, accedendo all’area riservata alle società. Per le società che pagano dopo il 30 settembre o non fanno la dichiarazione sono previste sanzioni.
A partire dal 2027 la Ragioneria reputa possibile un aumento di tre mesi dei requisiti necessari per il pensionamento, sia di vecchiaia sia anticipato
Nel 2027-2028 i requisiti per la pensione dovrebbero aumentare di tre mesi: l’età richiesta per la pensione di vecchiaia passerebbe a 67 anni e 3 mesi
Per i periodi lavorati fino al 31 dicembre 1995 si deve calcolare il 2,5 % per anno d’anzianità contributiva anche per chi ha compiuto 65-66 anni
"E' un’opportunità a costo fisso che permette di investire sull’assegno futuro sfruttando le agevolazioni fiscali e, per professionisti che andranno in pensione in cumulo, di anticipare il pensionamento"
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
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