Risultati a 12 mesi dall'impianto: possono vedere lettere grandi
Grazie a un occhio bionico, cinque persone non vedenti a causa di una forma ormai terminale di maculopatia, malattia retinica molto diffusa negli anziani, hanno riacquistato, anche se solo ancora parzialmente la vista, riguadagnando un minimo di autonomia (riescono a vedere caratteri molto grandi e anche sequenze di lettere). Sono risultati del progetto PRIMA, i primi a 12 mesi dall'impianto dell'occhio bionico che consiste in un microchip retinico che riceve le immagini da una telecamera fissata su speciali occhiali e le traduce in impulsi nervosi che attraverso il nervo ottico arrivano al cervello consentendo la visione. Annunciati la scorsa settimana dalla società francese Pixium Vision, si tratta di risultati incoraggianti, commenta in un'intervista all'ANSA Andrea Cusumano, ricercatore in oftalmologia presso l'Università di Tor Vergata e consulente medico scientifico del progetto PRIMA.
Il progetto PRIMA, spiega Cusumano, "è volto a ripristinare una visione artificiale in pazienti non vedenti mediante una protesi retinica ideata e inizialmente realizzata da Daniel Palanker, della Stanford University.
fonte: ansa
Soi, "dalla nascita alla Terza Età, ecco quando fare le visite"
Osservatorio Vista, 45,8% miopi rinuncia occhiali e 37,4% visite
"Chi si affida al servizio pubblico non subisce alcuno svantaggio rispetto a chi sceglie il privato"
Possibile un egame con l'aumento del tempo che si trascorre al chiuso
Lo rivela uno studio pubblicato sul British Medical Journal e condotto da Lingyi Liang, dello State Key Laboratory of Ophthalmology, Zhongshan Ophthalmic Center, presso la Sun Yat-sen University nel Guangdong in Cina
L'esperto spiega i cinque principali problemi oculari che possono presentarsi in estate
In Italia 2 mila casi l'anno ma il 50% non risponde alle cure
"Oltre a maculopatia, cataratta e distacco della retina. Per questo motivo va sempre monitorata attentamente"
Commenti