Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Diabetes & Metabolism, condotto presso l' Università di Torino
Il consumo di cibi locali con meno additivi potrebbe ridurre il grasso addominale, la pressione arteriosa e il rischio di diabete. E' quanto suggerisce uno studio pubblicato sulla rivista Diabetes & Metabolism, condotto presso l' Università di Torino. Il nuovo studio pilota si è concentrato sugli additivi alimentari, ovvero sostanze chimiche utilizzate a livello industriale per rendere gli alimenti confezionati appetibili e conservabili più a lungo. Prima di iniziare, i 160 partecipanti sono stati valutati per una serie di parametri, tra cui peso, pressione arteriosa, grasso corporeo, glicemia. I ricercatori li hanno poi divisi in due gruppi, simili per età, sesso e indice di massa corporea, e a tutti è stato chiesto di seguire la stessa alimentazione. Ma ai membri del primo gruppo è stato indicato di acquistare i prodotti (formaggi, salumi, pasta, dolci, biscotti e cioccolato) nei supermercati, mentre a quelli del secondo gruppo di comprare gli stessi presso produttori locali che garantissero l' assenza di additivi: ad esempio, formaggi che contenessero solo latte, sale e caglio, dolci senza aromi chimici, antiossidanti, monogliceridi e digliceridi.
Dopo 6 mesi, i ricercatori hanno ripetuto i test iniziali e scoperto che chi aveva mangiato prodotti locali senza additivi aveva livelli di glucosio a digiuno più bassi, minor quantità di grasso addominale e pressione arteriosa più bassa. "Difficile dire se la differenza sia dovuta all' assenza di additivi nei prodotti locali o al fatto che i cibi acquistati da produttori locali hanno spesso meno quantità di grassi, zuccheri e sale, che sono tipici dei prodotti industriali", commenta Rosalba Giacco, ricercatrice presso l' Istituto di Scienze dell' Alimentazione del CNR di Avellino. Certo è che, per quanto riguarda ortaggi e frutta a km zero, prosegue l' esperta della Società Italiana di Diabetologia (Sid), "acquistarli da un produttore locale il giorno dopo la raccolta permette di mantenere molte più vitamine e sali minerali importanti per mantenere un sano metabolismo, rispetto a quelli che arrivano sulle nostre tavole una settimana dopo".
fonte: ansa
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