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Usa, oltre 350 malati per e-cig. Nel mirino i contaminanti

Medicina Interna Redazione DottNet | 31/08/2019 17:25

Fonti Cdc, probabile sostanza adulterante nei liquidi

Potrebbero essere stati causati da qualche contaminante o sostanza contraffatta, e non dai normali prodotti usati per 'svapare', i casi di malattie polmonari in persone che usavano sigarette elettroniche che stanno emergendo negli Usa. Lo afferma il Washington Post, che cita fonti investigative, secondo cui i casi sospetti sarebbero ormai 354, con un morto segnalato la scorsa settimana.  Sotto la lente ci sono alcune sostanze adulteranti nei prodotti per svapare che contengono Thc, il principio attivo della cannabis, che potrebbero essere state usate anche nei liquidi a base di nicotina.

A far propendere per questa spiegazione sono la comparsa improvvisa dei casi e la loro severità, che fanno pensare a qualche contaminazione piuttosto che a prodotti standard in uso da molti anni.

"Le indagini - spiega un ufficiale del Cdc - iniziano a puntare sui solventi, che possono variare molto, soprattutto in prodotti contraffatti o che provengono dal mercato nero, compresi i solventi che i consumatori comprano per fare a casa i propri liquidi".  A complicare le indagini è il fatto che i pazienti hanno affermato di aver svapato prodotti differenti, comprati in posti diversi e usati per periodi di tempo variabili. Molti hanno riportato di aver avuto i sintomi dopo aver usato marijuana, altri prodotti normali a base di nicotina.

"La morte dell'uomo, al di là degli aspetti ancora da chiarire, non si può certo attribuire all'utilizzo della sigaretta elettronica. In questo caso, infatti, ad essere stato fatale è con ogni probabilità l'uso di marijuana, peraltro proveniente dal mercato illegale. L'uso che in questo caso ne è stato fatto non è di certo riconducibile ad un normale e, soprattutto, consapevole utilizzo del device".  E' quanto dichiara Umberto Roccatti, Presidente di Anafe, l'Associazione Nazionale Produttori Fumo Elettronico aderente a Confindustria, tornando sul caso del primo decesso di un uomo negli USA che sarebbe stato causato dall'utilizzo di una e-cig.

"E' importante fare chiarezza e rassicurare i consumatori" aggiunge Roccatti. "Nel nostro Paese - sottolinea - le regole sono rigide e ogni prodotto immesso sul mercato è sottoposto ad analisi estremamente approfondite. Ma soprattutto, il consumatore finale è sempre ben informato sui rischi del fai da te, pratica pericolosa che scoraggiamo con forza. Per questo motivo, ribadiamo l'importanza per i consumatori di rivolgersi solo ai punti vendita autorizzati dove è possibile acquistare prodotti sicuri e certificati".

"Se da una parte è necessaria la dovuta cautela sulla vicenda, considerato che sono in corso le indagini da parte delle autorità, dall'altra si deve anche ricordare che, di tabagismo, muoiono circa 8 milioni di persone al mondo ogni anno ed è questo il vero allarme di cui si parla sempre troppo poco.  Creare un allarme ingiustificato sulla e-cig vuol dire instillare ulteriori dei dubbi nella testa di quei milioni di fumatori che ancora non riescono a sottrarsi alla dipendenza da nicotina e vedono una concreta speranza proprio nella sigaretta elettronica che, come riconosciuto da autorevoli autorità sanitarie, come quelle inglesi, e importanti esponenti della comunità scientifica è del 95% meno dannosa delle sigarette tradizionali" conclude Roccatti.

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