Un morto ogni 3,5 secondi. Il 13 settembre si è celebrata la Giornata mondiale
Se fosse una malattia sarebbe la seconda più letale al mondo, con 7-9 milioni di morti l'anno, molti di più rispetto ad esempio ai 7-800mila dell'Hiv-Aids. Quella legata alla sepsi, ricordano gli esperti durante la giornata mondiale del 13 settembre che sensibilizza su questa condizione, è una crisi globale di salute pubblica, che non risparmia alcun paese, Italia compresa. La sepsi, spiega il sito dedicato alla giornata dalla Global Sepsis Alliance, è una condizione in cui la risposta del corpo ad una infezione coinvolge tessuti e organi, e può portare alla morte fino al 50% dei casi.
Possono scatenarla molti diversi microrganismi, da quelli legati a infezioni banali come l'influenza a batteri e funghi. Colpisce nel mondo 30 milioni di persone e ne uccide appunto 7-9 milioni. Il fenomeno, fanno notare gli esperti, è strettamente legato a quello della resistenza agli antibiotici, che aumenta la diffusione delle infezioni e rende più difficile farle guarire.
"Questa battaglia si conduce tutti i giorni nei reparti ospedalieri e nei laboratori di Microbiologia di tutto il mondo - sottolinea Pierangelo Clerici, presidente dell'Amcli (Associazioni Microbiologi Clinici Italiani) -. Si pensi che per ogni ora di ritardo diagnostico la mortalità aumenta del 7,6%. Doveroso quindi parlarne e fare fronte comune per contenere questa grave minaccia. Va, inoltre, sottolineato che la sepsi è al primo posto in molte nazioni europee tra le quali l'Italia, in relazione ai costi di ospedalizzazione e di spese sanitarie in generale"
Studio dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù in collaborazione con l’Università di Roma “Tor Vergata” e il Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston
Somministrato per iniezione due volte l'anno, il farmaco ha dimostrato un'efficacia di oltre il 99,9% nel prevenire il contagio negli adulti e negli adolescenti, talmente alta da poter essere considerato funzionalmente simile a un vaccino
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