Sindrome della spada di Damocle anche tanti anni dopo guarigione
La paura di una ricaduta spaventa il 30% dei malati di tumore, anche molti anni dopo la guarigione. E' la 'sindrome della spada di Damocle, che crea disagio psicologico, stati d'ansia, l'ossessione dei sintomi sospetti, allarmi che inducono i pazienti a chiedere ulteriori esami e approfondimenti. Il tema è stato affrontatoa Torino alla 4/a Giornata della Psico-Oncologia, dal titolo 'La paura della recidiva: sfidare l'incertezza', su iniziativa della Sipo (Società italiana di Psico-oncologia, attiva dal 1985), in collaborazione con la Rete oncologica regionale del Piemonte. Specialisti ed esperti spiegheranno come gli stili di vita possano incidere sulla malattia oncologica, quali sono le terapie più adatte a ridurre il rischio di recidiva in alcuni tipi di tumori, quali esami di follow-up sono fondamentali per monitorare la malattia.
Lo studio, riportato nell'articolo dell’ International Journal of Molecular Sciences, si deve al Systems Biology Group Lab dell’Ateneo di Roma, diretto dal prof. Mariano Bizzarri, in collaborazione con la Aurora Biosearch di Bollate
Talazoparib è un farmaco antitumorale appartenente alla classe degli inibitori PARP (poli-ADP-ribosio polimerasi). Agisce bloccando un enzima chiamato PARP
In un anno più 9,6%. Oncologi: "va governata". Morti in calo del 15%
Maria Triassi (Società di Igiene): Entro un anno la sperimentazione a Napoli, unica in Italia, in collaborazione con l’Università di Genova e l’Ospedale del Mare
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
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