
In discussione tutti gli altri temi, a partire dalla rivalutazione delle pensioni chiesta con insistenza da Cgil, Cisl e Uil, fino all'introduzione di un'uscita più flessibile per le donne
A pochi giorni dall'approvazione della manovra restano ancora incerte le misure in campo previdenziale ma è probabile che piccoli ritocchi a Quota 100 si facciano, nonostante il parere non del tuto positivo dei didirgenti del Mef. L'ipotesi di allungamento delle attuali finestre di uscita di tre mesi (al momento sono di tre mesi per i lavoratori privati e di sei mesi per i pubblici) è stata smentita informalmente dal ministero del Lavoro facendo sapere che "al momento non esiste" ma è possibile che si trovi un accordo nella maggioranza per una modifica "soft".
Per chi ad esempio matura il mix 62 anni di età e 38 di contributi il 31 dicembre 2019 la finestra dovrebbe restare di tre mesi con l'uscita a fine marzo. Ma per chi matura i requisiti per Quota 100 il primo gennaio 2020 la finestra dovrebbe allungarsi fino al primo luglio per i privati e fino al primo ottobre per i pubblici. Restano aperti tutti gli altri temi, a partire dalla rivalutazione delle pensioni chiesta con insistenza da Cgil, Cisl e Uil, fino all'introduzione di un'uscita più flessibile per le donne penalizzate in questi anni dalle riforme previdenziali e poco coinvolte dalle nuove possibilità di uscita per mancanza dei contributi necessari. Al momento appare difficile invece che le nuove finestre si introducano anche per chi esce con la pensione anticipata solo contributiva (42 anni e 10 mesi per gli uomini, 41 e 10 mesi per le donne) perché si avrebbe un peggioramento rispetto ai cinque mesi di aumento dei contributi legati all'aspettativa di vita che sarebbero dovuti scattare nel 2019.
Dal 2027 l’età pensionabile verrà aumentata automaticamente come previsto dalla legge Fornero. Il governo valuta deroghe per lavori usuranti e un aumento graduale. Ma resta il nodo delle risorse
"Un compenso insopportabile che ignora i costi fissi, che aumentano, e il ruolo cruciale del medico”
Resta da capire quale meccanismo di rivalutazione sarà applicato: se quello “pieno” o se il sistema più restrittivo introdotto dal governo Meloni nel 2023 e 2024 per contenere la spesa
Molti cercano di uscire al più presto dal rapporto di dipendenza per sfruttare da liberi professionisti le competenze acquisite o semplicemente riappropriarsi della propria vita o dei propri spazi
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
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