"Combattere la resistenza ai farmaci nelle zone di guerra"
Dalla rivoluzione della medicina moderna all'inutilità. Potrebbe essere la fine degli antibiotici se non si mette un freno al loro abuso. E' l'avvertimento lanciato da Medici Senza Frontiere (Msf) in occasione della Settimana mondiale sull'uso consapevole degli antibiotici, dal 18 al 24 novembre. "La resistenza agli antibiotici è un problema difficile da affrontare, anche in ospedali ben organizzati, tanto che l'Italia ha il primato europeo per infezioni batteriche resistenti agli antibiotici.
"Trovare il giusto trattamento antibiotico è cruciale non solo per trattare i batteri resistenti, ma anche per evitare che i batteri diventino resistenti", spiegano da Msf indicando nell'ospedale di chirurgia ricostruttiva di Amman una delle poche strutture di Medici senza frontiere ad avere un laboratorio di microbiologia che può determinare il tipo esatto di batteri che causano un'infezione e gli antibiotici necessari. "La maggior parte dei casi che trattiamo in questo ospedale sono resistenti agli antibiotici, perché i nostri pazienti provengono da zone di guerra, dove non hanno ricevuto gli antibiotici giusti", dice May Al Asmar, supervisore del laboratorio di microbiologia dell'ospedale Msf Amman. "Molti pazienti si lamentano, 'perché non mi prescrivono gli antibiotici costantemente? Voglio che la mia ferita guarisca presto' o 'Voglio che la mia infezione diminuisca velocemente'. Io spiego sempre che gli antibiotici devono essere prescritti solo quando il corpo ha davvero bisogno del supporto degli antibiotici", conclude Amal Abed, promotore della salute di Msf a Gaza.
"Ottima aderenza e retention in care sia delle persone con HIV sia di chi vuole prevenire l’infezione. Minor ricordo di malattia e riduzione dello stigma dovuto all’assunzione quotidiana di farmaci"
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