Troise (Anaao), per il futuro occorre puntare su donne e giovani
Con 22.000 iscritti che ne fanno il primo sindacato dei medici dipendenti, l'Anaao Assomed spegne quest'anno 60 candeline. A celebrare le prime sei decadi di storia e ragionare sul futuro, è un convegno ospitato oggi a Roma. "Malgrado il progressivo definanziamento della sanità pubblica, il decennio di blocco contrattuale e del turnover, il calo del numero dei medici e dei dirigenti sanitari occupati, la gobba demografica e la crisi della rappresentanza che ha investito tutte le organizzazioni", ha detto Costantino Troise, presidente Anaao Assomed, introducendo i lavori, "siamo un sindacato forte, capace di farsi portatore di istanze diverse. Un sindacato che è stato, ed è, protagonista nella storia della sanità italiana, convinto che i medici condividono con i cittadini un destino comune che tiene insieme il diritto alla cura ed il diritto a curare".
Diverse generazioni si sono avvicendate in questo viaggio e "oggi ci troviamo alle prese con nuovi teatri di gioco e nuovi attori", ha proseguito. In primis le donne, ormai quasi maggioranza nella professione e tra gli stessi iscritti, "chiamate a trasferire il punto di vista femminile nei contratti di lavoro, in una nuova organizzazione capace di conciliare il lavoro con i tempi di vita". Ma senza dimenticare i giovani, "per i quali è stato istituito, nel sindacato, un laboratorio di under 40, chiamato ad agire sul campo per esprimere il proprio punto di vista nella lettura del mondo sanitario con occhi diversi". A donne e giovani, ha concluso Troise, "tocca percorrere l'ultimo miglio che trasformi l'iscrizione al sindacato da consenso formale in partecipazione alla vita sindacale".
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