
Studio Usa, diminuiscono anche i ricoveri in ospedale
La terapia protonica contro il cancro ha lo stesso tasso di cura della radioterapia, ma meno effetti collaterali gravi: lo conferma uno studio della Washington University School of Medicine di St. Louis pubblicato sulla rivista Jama Oncology. Alla ricerca hanno partecipato quasi 1500 pazienti, malati di tumore a polmoni, cervello, testa-collo, gastrointestinale e ginecologici, nessuno dei quali con metastasi. A livello di sopravvivenza e controllo della malattia, non sono state osservate differenze tra le due terapie: dopo un anno la sopravvivenza era dell'83% con i protoni, e dell'81% con la radio. La differenza si è vista negli effetti collaterali: l'11,5% dei pazienti trattati con la protonterapia ha avuto gravi effetti collaterali entro i primi 90 giorni di trattamento, contro il 27,6% di quelli con la radio, e questo nonostante il primo gruppo fosse più anziano e con più problemi medici.
Dopo aver considerato tutte queste differenze, i ricercatori hanno calcolato che con la terapia protonica il rischio di effetti collaterali gravi si riduce di due terzi nei primi 90 giorni del trattamento.
fonte: Jama Oncology
Nuovo studio delle università di Bari e Firenze
Per la Giornata nazionale sensibilizzazione cancro seno metastatico mostrati a Roma i risultati di due focus group coordinati da Fondazione IncontraDonna: "Definire Pdta specifico"
La scoperta è contenuta in uno studio pubblicato su Scientific Reports e coordinato da due ricercatrici dell'Università di Bari Aldo Moro, Nicoletta Resta e Carmen Abate
Alla Dottoressa Margherita Ambrosini il Premio “Cecilia Cioffrese 2024” per la scoperta di un nuovo sottogruppo molecolare del colon-retto
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
Commenti