"Burioni è diventato lo schietto difensore delle prove scientifiche sui vaccini e altri temi di salute, oltre che un critico rigoroso della pseudoscienza"
Uno schietto difensore della scienza, una voce che molti italiani stavano aspettando: è così che la rivista Science celebra Roberto Burioni per la sua battaglia contro i no-vax, in un lungo articolo intitolato 'parole di fuoco' ('Fighting words'), in cui si ricapitolano le vicende che hanno portato il virologo del San Raffaele a diventare una celebrità sui social network e sui media italiani. A firmare il pezzo è Douglas Starr, divulgatore di lungo corso e co-direttore del programma di giornalismo scientifico della Boston University, che tracciando il ritratto di Burioni fotografa anche il dibattito tra scienza e pseudoscienza che ha infiammato l'opinione pubblica italiana negli ultimi anni.
"In un Paese in cui il Governo ha talvolta promosso dubbie pratiche mediche", scrive Starr citando il caso Stamina, "Burioni è diventato lo schietto difensore delle prove scientifiche sui vaccini e altri temi di salute, oltre che un critico rigoroso della pseudoscienza".
Proprio mentre il dibattito divampava e le vaccinazioni continuavano a scemare, sulla scena è comparso Burioni, che ha spiazzato tutti già in quel primo talk show del 2016 in cui riuscì, con una manciata di parole, a respingere le tesi scettiche di Red Ronnie ed Eleonora Brigliadori. Da lì "è cominciata l'improbabile carriera mediatica" del virologo, spesso criticato da altri divulgatori per i suoi modi troppo rudi, giudicati controproducenti. A decretare il suo successo però sono i follower in continuo aumento sui social, i libri venduti e gli inviti in tv, accompagnati anche da minacce e problemi di sicurezza insorti con l'esposizione mediatica. "Una voce come quella di Burioni - un esperto che non vede la necessità di moderare le parole o tollerare gli stupidi - era evidentemente quello che molti italiani stavano aspettando", afferma il giornalista di Science. L''effetto Burioni' ha imposto una svolta al dibattito, facendo sì che medici e scienziati venissero interpellati più spesso in tv e sui giornali. Insieme alla nuova legge sull'obbligo vaccinale varata nel 2017, anche i numeri delle vaccinazioni hanno ripreso a risalire.
Gli ultimi dati del Ministero della Salute (relativi al 2018) mostrano un aumento delle coperture per le vaccinazioni obbligatorie e non, mentre prosegue il recupero per i bimbi che non erano stati vaccinati. Continua però a destare preoccupazione il mancato raggiungimento dell'obiettivo del 95% per la vaccinazione contro morbillo-parotite-rosolia, nonostante il trend in aumento. Per l'esavalente, infine, ancora 5 Regioni (Friuli Venezia Giulia, Marche, Sicilia, Veneto e provincia di Bolzano) sono lontane dalla soglia minima raccomandata.
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