Sviluppato un sistema che permette di ucciderne il 99%
È grazie ai metalli liquidi magnetici che in futuro si potrà dare una risposta al problema della resistenza agli antibiotici. Grazie a una ricerca del Royal Melbourne Institute of Technology, pubblicata sulla rivista scientifica Acs Nano, è stata tracciata una nuova direzione nello sviluppo di nuove tecnologie nella lotta ai batteri, una delle principali minacce per la salute nell'intero Pianeta. "Il metodo", spiega Aaron Elbourne, ricercatore che ha condotto l'analisi, "usa metalli liquidi di precisione per lacerare fisicamente i batteri e distruggerli attraverso il biofilm dove i batteri stessi vivono e si moltiplicano". Il Rmit è l'unico gruppo al mondo che studia il potenziale antibatterico delle nanoparticelle di metallo liquido magnetico.
Se esposte a un campo magnetico a bassa intensità, queste goccioline di metallo, di dimensioni nanometriche, cambiano forma e sviluppano spigoli vivi. Quando le goccioline vengono poste a contatto con un biofilm batterico, i loro movimenti e i loro bordi rompono il biofilm e le cellule batteriche. Nella ricerca, il team ha testato l'efficacia della tecnologia contro due tipi di biofilm batterici (Gram-positivi e Gram-negativi). Dopo 90 minuti di esposizione alle nanoparticelle di metallo liquido, entrambi i biofilm sono stati distrutti e il 99% dei batteri è morto. I test di laboratorio hanno dimostrato che le goccioline che distruggono i batteri non hanno influenzato le cellule umane. Gli studiosi stanno pianificando di espandere la tecnologia oltre il trattamento antibatterico, andando ad analizzare le infezioni fungine, a sfondare le placche di colesterolo e combattere i problemi cardiaci, a fermare i tumori iniettando questi metalli direttamente nelle cellule tumorali.
fonte: Acs Nano
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