I ricercatori non avevano notizie dirette della donna
Si continua a discutere sulla contagiosità del coronavirus nelle persone asintomatiche. Sarebbe infatti viziato da un errore di fondo lo studio tedesco, pubblicato sul New England Journal of Medicine (Nejm), sulla donna cinese senza sintomi, che di ritorno da Shangai ha fatto visita a quattro suoi colleghi tedeschi, a cui poi e' stato diagnosticato il virus. La donna infatti, come spiega la rivista Science, non sarebbe stata visitata direttamente dai ricercatori, che si sarebbero basati solo sui dati riportati dai malati tedeschi sul suo stato. L'Istituto tedesco Robert Koch (Rki), pur non coinvolto direttamente, ha infatti scritto una lettera al Nejm per fare chiarezza, spiegando che i ricercatori tedeschi che hanno descritto il caso, non avevano in realtà parlato con la donna prima della pubblicazione dello studio.
Successivamente l'Rki e l'Autorità bavarese per la sicurezza alimentare hanno parlato con la donna al telefono, scoprendo che invece aveva dei sintomi mentre era in Germania: si sentiva stanca, aveva dolori muscolari e aveva preso un paracetamolo. Hoelscher, non presente alla telefonata, ha chiesto poi all'Autorithy bavarese se fosse il caso di fare una correzione, ricevendo però una risposta negativa. L'Istituto Koch invece conferma di aver inviato una lettera sull'errore al Nejm e di aver informato l'Organizzazione mondiale della sanità e le altre agenzie europee. Anche per Hoelscher l'articolo pubblicato avrebbe dovuto essere più chiaro sulla fonte delle informazioni: "Se lo scrivessi oggi, lo farei diversamente. Il bisogno di condividere i dati il più in fretta possibile, insieme alle richieste del Nejm, hanno creato molta pressione". Il fatto che lo studio tedesco abbia commesso un errore non significa però che non ci sia trasmissione del coronavirus da persone asintomatiche. Anthony Fauci, direttore dell'Istituto per le malattie infettive statunitense, ne è convinto: "Ho parlato con uno dei miei colleghi in Cina, che è sicuro che ci siano infezioni asintomatiche e che alcune persone senza sintomi le stiano trasmettendo".
Studio dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù in collaborazione con l’Università di Roma “Tor Vergata” e il Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston
Somministrato per iniezione due volte l'anno, il farmaco ha dimostrato un'efficacia di oltre il 99,9% nel prevenire il contagio negli adulti e negli adolescenti, talmente alta da poter essere considerato funzionalmente simile a un vaccino
Metà dei casi in Sud Sudan e Afganistan, un miliardo a rischio
Coinvolti Austria, Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia
Commissario straordinario, armonizzare azioni nei territori
Le indicazioni per la prossima campagna ricalcheranno quelle dello scorso autunno, quindi l'anti-Covid sarà "raccomandato" a persone di età pari o superiore a 60 anni. Dalla Florida sconsigliano i vaccini mRna
Lo rivela una ricerca sul New England Journal of Medicine
Nello spot di Italia Longeva il rapporto speciale tra nonno e nipote per sensibilizzare sulla importanza della prevenzione vaccinale per difendersi dalle malattie più temibili nella terza età
Commenti