I calcoli in uno studio Uil. Oggi l'incontro governo-sindacati
I pensionati italiani hanno perso ogni anno negli ultimi 9 tra i 1.000 e gli 8.000 euro a causa dei blocchi della rivalutazione degli assegno rispetto all'inflazione. A fare i conti la Uil, alla vigilia dell'incontro previsto per domani al ministero del Lavoro sulle pensioni in essere all'interno del confronto sulla riforma della previdenza, il secondo degli appuntamenti previsti dal governo che punta poi ad una verifica politica a marzo. La richiesta dei sindacati è di arrivare a una rivalutazione piena anche per le pensioni che superano le quattro volte il trattamento minimo ed anche di estensione della platea e degli importi dell'attuale quattordicesima per i pensionati con i trattamenti più bassi.
"Se consideriamo tutti i blocchi operati in nove anni che hanno effetti negativi sulle pensioni in modo permanente - sottolinea il segretario confederale Domenico Proietti - si evidenzia che una pensione pari a 1.
Un pensionato che nel 2011 aveva un assegno pari a 1.500 euro - spiega - oggi riceve una pensione pari a 1.575 euro, mentre se fosse stato utilizzato il meccanismo ordinario avrebbe avuto una pensione mensile pari a 1.649 euro (962 euro in più rispetto a quanto ha ora) ogni anno. Un danno permanente per tutta la vita, afferma il sindacato, che oltre all'indicizzazione chiede anche la riduzione della pressione fiscale sulle pensioni e che sia restituito quanto tolto ai pensionati in questi anni con i vari blocchi della rivalutazione.
Il Consiglio di amministrazione dell’Enpam si andrà a completare quando, nei prossimi giorni, verranno eletti gli ultimi due componenti
Il presidente dell'Enpam, Alberto Oliveti, si rivolge ai colleghi, medici e odontoiatri, con una lettera aperta che ha l’obiettivo di fare chiarezza su un concetto che da tempo circola nel dibattito pubblico: quello di "investitore paziente"
L’Enpam ha sottoscritto uno specifico protocollo d’intesa con due associazioni rappresentative delle strutture accreditate, AIOP ed ACOP
La gestione uscente ha chiuso con un saldo positivo di oltre 1,1 miliardi di cui 120 milioni di saldo previdenziale e più di 1 miliardo frutto dell’oculata gestione finanziaria
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
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