Un adeguamento è atteso per il 2023
I requisiti di accesso al pensionamento adeguati agli incrementi alla speranza di vita non cambiano almeno fino all'inizio del 2023. Lo precisa una circolare dell'Inps che spiega quanto previsto nel decreto 5 dicembre 2019 dei ministeri dell'Economia e del Lavoro. Si andrà in pensione di vecchiaia quindi a 67 anni anche nei prossimi due anni mentre un adeguamento è atteso per il 2023.
Si potrà andare in pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi (41 e 10 mesi se donna) con una decorrenza di tre mesi (la cosiddetta finestra) fino al 31 dicembre 2026.
I soggetti per i quali continuano a trovare applicazione le disposizioni in materia di requisiti per il diritto a pensione con il sistema delle c.d. quote (i salvaguardati rispetto alla legge Fornero), possono conseguire il diritto ove in possesso di un'anzianità contributiva di almeno 35 anni e di un'età anagrafica minima di 62 anni, fermo restando il raggiungimento di quota 98, se lavoratori dipendenti pubblici e privati, ovvero di un'età anagrafica minima di 63 anni, fermo restando il raggiungimento di quota 99, se lavoratori autonomi iscritti all'Inps.
L’Enpam ha sottoscritto uno specifico protocollo d’intesa con due associazioni rappresentative delle strutture accreditate, AIOP ed ACOP
Possono essere riscattati, in tutto o in parte, nella misura massima di cinque anni, anche non continuativi, i periodi successivi al 31 dicembre 1995 e precedenti al primo gennaio 2024
L’importo della trattenuta verrà prelevato in unica soluzione nei casi in cui il netto pensionistico corrisposto a luglio 2025, dopo l’effettuazione del prelievo, risulterà superiore al 50% del netto percepito nel mese precedente
Secondo l’ultimo Monitoraggio Inps, da gennaio a marzo 2025 sono stati liquidati 194.582 nuovi trattamenti pensionistici. Di questi, solo 54.094 sono pensioni anticipate (dato ancora provvisorio), con un assegno medio di 2.065 euro
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
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