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A rischio tumore chi ha molte relazioni sessuali

Oncologia Redazione DottNet | 14/02/2020 18:14

Lo rivela una ricerca pubblicata sulla rivista British Medical Journal Sexual & Reproductive Health

Un passato con 10 o più relazioni sessuali è legato a maggior rischio di cancro e per le donne anche a malattie croniche. Lo rivela una ricerca pubblicata sulla rivista British Medical Journal Sexual & Reproductive Health e condotta da Lee Smith, della Anglia Ruskin University, in Inghilterra. Si tratta di uno studio osservazionale, di per se stesso insufficiente a stabilire una relazione di causa ed effetto tra numero di relazioni e malattie, ma, affermano gli autori, un nesso plausibile potrebbe essere rappresentato dalle malattie sessualmente trasmesse, molte delle quali sono a loro volta legate a diversi tumori.  Gli esperti hanno ricevuto informazioni complete in merito al numero di partner avuti in passato da 5722 individui dei 7079 partecipanti allo studio, 2537 maschi e 3185 femmine.

Gli individui sono stati raggruppati in base alle risposte: 0-1 partner; 2-4; 5-9 partner sessuali e 10 o più relazioni sessuali 'collezionate' nel corso della loro vita.  Rispetto alle donne che hanno riportato di aver avuto in passato da zero a un solo partner, le coetanee con 10 o più relazioni sessuali alle spalle erano quasi il doppio (il 91% in più) più a rischio di vedersi diagnosticare un tumore.  Tra i maschi quelli che hanno riportato 2-4 relazioni sessuali nel corso della vita avevano una probabilità del 57% maggiore di ricevere una diagnosi di tumore rispetto ai coetanei con 0-1 partner sessuali. Quelli che hanno riferito 10 o più relazioni presentavano un rischio del 69% maggiore di ricevere una diagnosi di tumore. Infine solo per le donne il numero di relazioni passate si lega anche al rischio di malattie croniche: coloro che hanno riferito 5-9 o 10 o più partner sessuali nel corso della vita presentavano un rischio del 64% maggiore di una malattia cronica invalidante rispetto alle coetanee con meno partner alle spalle.

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fonte: British Medical Journal Sexual & Reproductive Health

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