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Depurazione del sangue contro gli effetti collaterali della Car-T

Oncologia Redazione DottNet | 17/02/2020 21:25

La terapia al Bambino Gesù: primo caso al mondo su un ragazzino con leucemia

Colpito da leucemia acuta e sottoposto alla innovativa terapia Car-T - che consiste nel manipolare geneticamente le cellule del sistema immunitario, i linfociti, per renderle capaci di riconoscere e attaccare il tumore - è stato salvato da una gravissima complicanza potenzialmente letale, ovvero una forte infiammazione, grazie ad una terapia sperimentata dall'Ospedale Bambino Gesù (Opbg) e che consiste nella depurazione del sangue del paziente. Si tratta di un ragazzo di 14 anni ed è il primo caso al mondo.  Il ragazzo, con leucemia acuta ed in terapia intensiva per gli effetti collaterali della terapia Car-T (ovvero una risposta infiammatoria incontrollata e potenzialmente letale definita sindrome da rilascio citochinico Crs) è stato salvato grazie alla tecnica di depurazione sanguigna e dimesso dalla terapia intensiva dopo 15 giorni.

Il caso risale a circa sei mesi fa ed è decritto nello studio di Gabriella Bottari, del team della Terapia Intensiva d'Urgenza e Oncoematologia pediatrica dell'Opbg, e colleghi, pubblicato su Critical Care Explorations.  L'obiettivo è, appunto, contenere le complicanze della terapia Car-T, considerata la nuova frontiera nella lotta ai tumori del sangue refrattari alla chemioterapia.

Nel 25% dei pazienti trattati - sia in ambito pediatrico sia adulto - si sviluppano infatti gravi effetti collaterali, come la sindrome Crs che può comparire da 7 a 14 giorni dopo il trattamento Car-T. Sino ad oggi, spiega Bottari, "questa grave sindrome è stata trattata con farmaci che non sempre riescono però a controllare lo stato infiammatorio. Inoltre, nei casi di complicanze gravissime, si è costretti a inibire le cellule Car-T attraverso un apposito 'gene suicida' interrompendo così l'effetto della terapia stessa". In questo modo, cioè, si riesce a salvare il paziente dalla grave complicanza insorta ma si è costretti ad interrompere la terapia contro la leucemia. La nuova tecnica di depurazione del sangue (emoperfusione extracorporea) rappresenta dunque, chiarisce l'esperta, "un importante passo avanti, perchè dà una chance terapeutica in più per il trattamento di tale complicanza, soprattutto nelle forme più gravi e senza dover arrivare ad interrompere la terapia Car-T".

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Ma in cosa consiste? In pratica, spiega Bottari, "si preleva il sangue del paziente, in circolazione extracorporea; quindi, lo si depura dagli induttori che determinano la complicanza infiammatoria utilizzando un particolare dispositivo-filtro (CytoSorb) e lo si reimmette, infine, nel paziente. In questo modo si abbatte progressivamente l'infiammazione mentre la terapia antileucemica continua a funzionare". Insomma, contro la più temibile delle complicanze alla terapia Car-T, ovvero la sindrome infiammatoria, c'è oggi un'arma in più che può essere decisiva.  "Dopo questo risultato - conclude l'esperta - inizieremo ora un nuovo studio per confermare l'efficacia del trattamento.   Sicuramente si tratta però di una nuova e fondamentale opportunità terapeutica per questi pazienti". 

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