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Tumore al seno, nuove chances da biopsia liquida e cure innovative

Oncologia Redazione DottNet | 20/02/2020 19:21

De Laurentiis: "Attraverso un semplice esame del sangue possiamo individuare le cellule tumorali e il DNA tumorale circolanti"

Ogni anno in Italia si registrano oltre 12mila decessi a causa del tumore al seno, ma grazie alla biopsia liquida e alle nuove cure crescono le chances per le pazienti. A fare il punto sono gli oncologi in occasione del convegno nazionale 'Focus sul Carcinoma Mammario' che si apre oggi a Pordenone.  "Il carcinoma mammario è la neoplasia in assoluto più frequente nel nostro Paese e interessa in totale 800mila donne", afferma Fabio Puglisi, Direttore del Dipartimento di Oncologia Medica presso il Centro di riferimento Oncologico di Aviano e responsabile scientifico del convegno.

Ma proprio da nuove 'armi' quali la biopsia liquida arrivano importanti opportunità: "Attraverso un semplice esame del sangue possiamo individuare le cellule tumorali e il DNA tumorale circolanti - spiega Michelino De Laurentiis, Direttore del Dipartimento di Senologia e Toraco-Polmonare dell'Istituto Tumori di Napoli -.

Sono informazioni indispensabili che ci permettono di capire quali potranno essere i mutamenti biologici del cancro. Con le biopsie tradizionali, svolte sui tessuti, abbiamo solo una semplice fotografia momentanea dello stato della malattia. Ora invece si definiscono in modo più preciso i target terapeutici ed è possibile prevedere un utilizzo più accurato e personalizzato dei trattamenti disponibili. Il monitoraggio dell'evoluzione della malattia ha come obiettivo anche la diagnosi precoce di un'eventuale recidiva".

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Inoltre, "la ricerca si sta concentrando soprattutto nella cura degli stadi precoci del carcinoma mammario - sottolinea Lucia Del Mastro, Coordinatrice della Breast Unit dell'Ospedale Policlinico San Martino di Genova -. Le terapie tendono ad essere sempre più spesso neo-adiuvanti e quindi somministrate nella fase preoperatoria per ottenere un trattamento chirurgico conservativo e meno invasivo". Passi avanti anche sul fronte dell'immunoterapia: i farmaci immunoterapici combinati con la chemioterapia sembrano aumentare la probabilità di ottenere la remissione completa della malattia. Infine, un appello a tutte le donne: "È assolutamente necessario aderire ai programmi di screening e sottoporsi alla mammografia - conclude Chiara Zuiani, direttore dell'Istituto di Radiologia dell'Universita' di Udine -. Attualmente poco più del 54% delle italiane si sottopone regolarmente a questo esame ma grazie a questi controlli è possibile ridurre fino al 30% il tasso di mortalità della neoplasia".

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