L'esperto: i centenari sono resistenti al virus per un equilibrio di sistemi
"Il Covid-19, lo dicono i numeri, è più letale con gli anziani, ma non è l'età il fattore determinante. Aggredisce chi è particolarmente fragile". Lo ha spiegato all'ANSA Roberto Pili, medico e presidente della Comunità mondiale della longevità. "Ne è una riprova il fatto che i centenari si stanno dimostrando particolarmente resistenti al virus", chiarisce l'esperto. In primis in Ogliastra, zona celebrata per la diffusa 'centenarietà'. "Gli anziani sono le vittime preferenziali dell'infezione perché - argomenta Pili - più frequentemente affetti da molteplici patologie e di conseguenza con bassi livelli di difese immunitarie". E perché più esposti al "rischio della infettivosuscettibilità di gregge quando ricoverati in Rsa o nelle case di riposo, a cui fortunatamente si sta ponendo rimedio".
Il medico parte da una considerazione. "Sono proprio i centenari, di contro, che si stanno rivelando estremamente resistenti all'infezione da Covid-19.
Ed è purtroppo la fragilità - ribadisce l'esperto - una particolare suscettibilità ad aggravarsi e/o a sviluppare nuove malattie che fa degli anziani una categoria a rischio infezioni come il Covid". La scommessa per un futuro protetto da infezioni devastanti? "Passare dalla medicina d'attesa alla medicina proattiva - suggerisce il presidente della Comunità mondiale della longevità - capace di estendere i privilegi di salute di cui godono i centenari alla più ampia platea di persone".
fonte: ansa
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