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L'obesità è un ulteriore fattore di rischio per COVID-19

Sanità pubblica Redazione DottNet | 08/07/2020 12:45

Il riconoscimento dei fattori di rischio di morbidità e mortalità è importante per determinare le strategie di prevenzione e per indirizzare i pazienti verso terapie adeguate.

I fattori di rischio associati a COVID-19 comprendono ipertensione, età avanzata, diabete e stato di immunodepressione. Uno studio condotto a New York su 3.615 pazienti sintomatici SARS-CoV-2 positivi ha mostrato che il 21% aveva un indice di massa corporea (BMI) compreso tra 30 e 34 ed il 16% >35. Il 51% delle persone visitate è stato dimesso dal pronto soccorso, il 37% ospedalizzato ed il 12% è stato direttamente ammesso o trasferito in terapia intensiva dopo il ricovero. Una differenza significativa per quanto riguarda l’ospedalizzazione e l’assistenza in terapia intensiva è stata riscontrata solo nei pazienti di età  inferiore a 60 anni: quelli con un valore di BMI tra 30 e 34 mostravano circa il doppio di probabilità di essere ammessi in terapia intensiva rispetto agli individui con un BMI <30. Quelli con BMI >35 avevano fino a 3,6 volte più probabilità. Nelle persone al di sotto dei 60 anni - generalmente meno colpite da Covid-19 rispetto a quelle di età più avanzata - l’obesità sembra essere un ulteriore fattore di rischio, sinora non identificato, di ospedalizzazione e terapia intensiva.

Autori: Jennifer Lighter, Michael Phillips, Sarah Hochman et al

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Titolo: Obesity in patients younger than 60 years is a risk factor for Covid-19 hospital admission

Rivista: Clinical Infectious Diseases, Published: 09 April 2020

DOI: https://doi.org/10.1093/cid/ciaa415


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Pubblicato il  28/04/2020

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