

Possono fare domanda anche i neoiscritti all’Enpam nel 2019 o nel 2020, purché nel 2018 non abbiano avuto redditi superiori ai limiti indicati
Il bonus dei 600 euro previsto per medici e odontoiatri dall’art. 44 del Cosiddetto Decreto Cura-Italia (decreto legge 18/2020), come attivato dal Decreto Interministeriale 28 marzo 2020, è compatibile con l’indennità di maternità liquidata dall’Enpam.
Quindi, se la riduzione di reddito di fatto viene a ricondursi, oltre che all’emergenza epidemiologica, anche all’evento della nascita di un figlio, ciò non è rilevante per l’esclusione dal diritto al bonus. In altri termini, se il primo trimestre 2020 è parzialmente o totalmente coincidente con il periodo coperto dall’indennità di maternità, i due benefici possono tranquillamente cumularsi.
Il dubbio era comunque legittimo, perché il Decreto Interministeriale dispone l’incumulabilità dei 600 euro con tutti i sussidi del Cura-Italia (cassa integrazione, assegno di solidarietà, indennità alle partite Iva, ai lavoratori autonomi, del turismo, agricoli e dello spettacolo e sport), nonché con il reddito di cittadinanza.
Rimane ovviamente fermo che, ai fini del riconoscimento del beneficio, occorre:
- essere iscritti in via esclusiva alla Fondazione Enpam (come precisato nell’art. 34 del Decreto Legge 8 aprile 2020, n. 23), cioè non versare contributi ad altri Enti previdenziali che non siano l’Enpam.
- non essere titolari di pensione.
Occorre inoltre aver avuto un reddito complessivo (riferito al 2018, inclusi canoni a cedolare secca):
oppure
oppure
Possono fare domanda anche i neoiscritti all’Enpam nel 2019 o nel 2020, purché nel 2018 non abbiano avuto redditi superiori ai limiti indicati. Ricordiamo che il termine improrogabile per presentare la domanda riferita al mese di marzo erano le ore 24 del 30 aprile 2020. Bene ha fatto chi ha presentato comunque la domanda avendo redditi inferiori a 50.000 euro nel 2018, senza inerpicarsi in complessi calcoli sulla riduzione del fatturato. Salvo l’incrocio con l’Anagrafe Tributaria, sarà infatti ben difficile per l’Inps eseguire accertamenti più complessi.
Diverse sono invece le condizioni per richiedere il bonus dei 1.000 euro relativi alla Quota "B" (tra cui aver versato contributi Quota "B" nell’anno 2019 su redditi 2018 e aver avuto un calo del fatturato superiore al 33% dell’ultimo trimestre 2019). Con riferimento a quest’ultimo beneficio, recentemente approvato dai Ministeri vigilanti, i pagamenti dovrebbero iniziare nella prima decade di maggio.
Concludendo, i due bonus tra loro risultano compatibili, e lo sono anche con riferimento all’indennità di maternità, per cui una dottoressa a cui è nato un figlio a marzo, ed ha un reddito libero professionale nel 2018, potrebbe percepire i 600 euro di indennizzo statale, i 3.000 euro (1000 per tre mesi) del bonus Enpam ed anche l’indennità di maternità. Il bonus Enpam è però incompatibile con l’indennità di malattia sempre corrisposta dall’Enpam.
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