Si tratta delle mutazioni del percorso Mapk (mitogeno-protein-chinasi) che sono state riscontrate in quasi il 20% dei pazienti
E' stato scoperto un nuovo biomarcatore genetico in grado di prevedere la sopravvivenza dei pazienti con un tumore della testa e del collo. Si tratta delle mutazioni del percorso Mapk (mitogeno-protein-chinasi) che sono state riscontrate in quasi il 20% dei pazienti con questo genere di carcinoma e che possono prevedere gli esiti clinici favorevoli per chi sta seguendo le terapie standard. La sopravvivenza di chi ha avuto la mutazione del percorso Mapk è infatti raddoppiata rispetto ad altri pazienti. Ad aver raggiunto questo risultato è uno studio dell'Università cinese di Hong Kong che ha pubblicato i risultati di questa ricerca sulla rivista scientifica Life Science Alliance. Il team di ricerca ha scoperto che i pazienti dei tumori della testa e del collo con questa mutazione hanno una sopravvivenza più lunga rispetto a quelli senza (95 mesi di vita in più contro circa 48 mesi). I tumori della testa e del collo sono quelli della cavità orale, della faringe e della laringe e hanno come principali fattori di rischio il fumo, il consumo di alcolici e l'infezione da papillomavirus umano (Hpv). Spiegano gli studiosi come a differenza dell'infezione da Hpv, che può solo prevedere la sopravvivenza dei pazienti con questi tumori nell'area della bocca e delle faringe, le mutazioni del percorso Mapk possono essere utili per varie regioni della testa e del collo. I ricercatori hanno ipotizzato come queste mutazioni sarebbero in grado di attrarre le cellule T immunitarie che uccidono il cancro.
fonte: Life Science Alliance
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