Ogni giorno in Italia oltre 115 nuovi casi
Per i pazienti colpiti dalla forma più comune di tumore al polmone, quella non a piccole cellule, l'immunoterapia associata a cicli limitati di chemioterapia, cioè due invece dei classici 4-6, ha evidenziato un netto vantaggio in termini di sopravvivenza globale rispetto alla sola chemioterapia. Lo dimostra lo studio di fase 3 CheckMate-9LA, presentato al Congresso della Società Americana di Oncologia Clinica (ASCO), in corso fino al 31 maggio in forma virtuale. Ogni giorno, in Italia, vengono diagnosticati più di 115 casi di tumore del polmone e, nel 2019, ne sono stati stimati 42.500
È una neoplasia "particolarmente difficile da trattare, perché circa il 70% dei casi è scoperto in fase avanzata - afferma Federico Cappuzzo, direttore Unità di Oncologia di Ravenna e del Dipartimento di Oncoematologia Ausl Romagna -. La duplice terapia immuno-oncologica, costituita da nivolumab più ipilimumab, in associazione con due cicli di chemioterapia, in prima linea nel tumore metastatico, ha ridotto il rischio di morte del 31% rispetto alla sola chemioterapia".
Lo studio ha coinvolto più di 700 pazienti. L'associazione dei due immunoterapici e chemioterapia, inoltre, ha mostrato un tasso di sopravvivenza libera da progressione di malattia del 33% a un anno rispetto al 18% per la chemioterapia e un tasso di risposta globale (casi in cui si è avuta la scomparsa del tumore sommati a quelli in cui si è avuta una riduzione della massa tumorale) del 38% rispetto al 25% per la sola chemioterapia. "Oggi in Italia vivono quasi 107.000 persone con pregressa diagnosi di tumore del polmone, dieci anni fa erano circa 82mila, l'incremento è stato del 30% - sottolinea Cappuzzo -. La speranza di vita si sta quindi allungando, grazie proprio alle terapie innovative". Resta la preoccupazione per il consistente aumento dei casi fra le donne, riconducibile alla diffusione dell'abitudine al fumo di sigaretta, sempre più 'rosa'. Il 30% delle nuove diagnosi in Italia, conclude l'oncologo, riguarda infatti le donne.
A più di cinque anni dall’arrivo in Italia della prima terapia genica, le CAR-T sono una realtà nella pratica clinica: crescono i successi nel trattamento di alcune patologie onco-ematologiche
Il trattamento in prima linea con daratumumab in somministrazione sottocutanea e in combinazione con bortezomib, lenalidomide e desametasone ha mostrato nei pazienti eleggibili a trapianto una sopravvivenza di circa 17 anni
I risultati di uno studio della Fondazione Tettamanti e dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII sono stati pubblicati sul “Blood Cancer Journal”
Da Lilly arriva “The Life Button” un bottone per non “perdere il filo” delle cure
Sono un antiepilettico e un farmaco per il colesterolo che insieme sono in grado di modificare la biologia del tumore e potenziare l'effetto della chemioterapia
Dal melanoma al seno. Da studiare il fenomeno della resistenza in certi pazienti
Ricercatori di IEO e dell’Università degli Studi di Milano scoprono come farmaci già in uso possono essere potenzialmente efficaci contro tumori con una diffusa anomalia genetica
I nuovi dati dello studio MARIPOSA, presentati alla World Conference on Lung Cancer 2024, hanno confermato una superiorità clinica a lungo termine della terapia amivantamab più lazertinib rispetto alla monoterapia con osimertinib
Commenti