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La vitamina D è utile per la prevenzione anti-tumorale

Oncologia Redazione DottNet | 11/06/2020 13:57

Studio finlandese nota gli effetti soprattutto per il tumore al colon e del sangue

 Avere una buona quantità di vitamina D nell'organismo è utile sia per la prevenzione del cancro sia per la prognosi di alcuni tumori, tra cui quelli del colon e del sangue. A dirlo è una ricerca condotta dall'Università della Finlandia orientale e dall'Università autonoma di Madrid che è stata pubblicata sulla rivista scientifica Seminars in Cancer Biology. In una revisione di studi è stato notato anche come una elevata reattività alla vitamina D può essere collegata a un ridotto rischio di cancro. La reattività varia però da persona a persona e influenza il bisogno di integrazione della vitamina.  Ecco perché, secondo i ricercatori, proprio questo suo ruolo debba essere oggetto di maggiori ricerche. Della vitamina D si sa come abbia un ruolo nella salute delle ossa, ma gli autori sottolineano come regoli anche il sistema immunitario. I suoi effetti anticancro sono mediati principalmente dalle cellule immunitarie, come i monociti e le cellule T.

Secondo la revisione, gli studi incentrati sull'effetto della vitamina D su diversi tipi di tumori forniscono la prova più forte dei suoi benefici nel cancro del colon-retto e nei tumori del sangue come leucemie e linfomi. La vitamina D è importante sia per la differenziazione delle cellule del sangue (durante l'ematopoiesi) sia per le cellule staminali adulte nei tessuti a rapida rigenerazione, come il colon o la pelle. Anche in altri tipi di tumore, come il carcinoma mammario e prostatico, un basso livello di vitamina D (misurato come livello di 25-idrossivitamina D nel sangue), è stato associato a una maggiore incidenza di cancro e a una prognosi peggiore. L'integrazione con vitamina D, però, non ha dimostrato in modo coerente di ridurre la mortalità per cancro. Secondo gli autori del lavoro, l'impatto della vitamina D potrebbe essere più evidente se i partecipanti delle ricerche fossero divisi proprio in base alla loro reattività individuale.

fonte: Seminars in Cancer Biology

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