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Diminuiscono gli aborti in Italia, aumentano gli obiettori

Ginecologia Redazione DottNet | 22/06/2020 14:15

Arisi, ora si elimini l'obbligo di ricetta per la Contraccezione d'Emergenza anche per le minorenni

Continuano a diminuire gli aborti in Italia e nel 2018 sono state notificate 76.328 IVG, confermando il continuo andamento di riduzione del fenomeno (-5,5% rispetto al 2017) a partire dal 1983. Questo è il quinto anno in cui è stato notificato un totale di IVG inferiore a 100mila casi; il numero delle IVG è più che dimezzato rispetto ai 234.801 casi del 1983, anno in cui si è riscontrato il valore più alto in Italia. Lo riferisce l'ultimo rapporto sulla legge 194 del ministero della Salute consegnato in Parlamento e firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza. Lieve aumento degli obiettori: il 69% dei ginecologi, il 46,3% degli anestesisti e il 42,2% del personale non medico, valori in leggero aumento rispetto a quelli riportati per il 2017 e che presentano ampie variazioni regionali per tutte e tre le categorie. Un terzo delle IVG totali in Italia continua ad essere a carico delle donne straniere. L'aumento dell'uso della contraccezione d'emergenza, Levonorgestrel (Norlevo) - pillola del giorno dopo e Ulipistral acetato (ellaOne) - pillola dei 5 giorni dopo, ha inciso positivamente sulla riduzione delle IVG. Per tali farmaci, per i quali è stato abolito l'obbligo di prescrizione medica per le maggiorenni, "è indispensabile una corretta informazione alle donne per evitarne un uso inappropriato" si legge nella relazione. 

In generale sono in diminuzione i tempi di attesa, pur persistendo una non trascurabile variabilità fra le Regioni, e si registra un aumento delle interruzioni nelle prime 8 settimane di gestazione, probabilmente almeno in parte dovuto all'aumento dell'utilizzo della tecnica farmacologica (Mifepristone+prostaglandine), che viene usata in epoca gestazionale precoce.

  L'analisi dei dati sull'obiezione di coscienza evidenzia valori elevati per tutte le categorie professionali sanitarie, in particolare tra i ginecologi (69%). Sebbene l'analisi dei carichi di lavoro per ciascun ginecologo non obiettore non sembri evidenziare particolari criticità nei servizi di IVG, a livello regionale o di singole strutture, le Regioni devono assicurare che l'organizzazione dei servizi e le figure professionali garantiscano alle donne la possibilità di accedere all'interruzione volontaria di gravidanza, come indicato nell'articolo 9 della Legge, garantendo il libero esercizio dei diritti sessuali e riproduttivi delle donne e assicurando l'accesso ai servizi IVG, minimizzando l'impatto dell'obiezione di coscienza nell'esercizio di questo diritto.   "E' indispensabile rafforzare e potenziare i consultori familiari, servizi di prossimità che grazie all'esperienza nel contesto socio-sanitario e alle competenze multidisciplinari dell'équipe professionale riescono a identificare i determinanti di natura sociale e a sostenere la donna e/o la coppia nella scelta consapevole, nella eventuale riconsiderazione delle motivazioni alla base della sua scelta, aiutarla nel percorso IVG e ad evitare future gravidanze indesiderate ed il ricorso all'IVG" si legge nel rapporto. .

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 "Per il quinto anno consecutivo le Interruzioni Volontarie di Gravidanza (Ivg) continuano a mostrare un trend in diminuzione. E ancora una volta, la Relazione al Parlamento del Ministero della Salute conferma come questo fenomeno sia connesso anche con la vendita in farmacia della Contraccezione d'Emergenza senza ricetta. Un risultato che credo debba indurre l'Agenzia del farmaco a eliminare l'obbligo di prescrizione della ricetta medica anche per le minorenni". È il commento di Emilio Arisi, Presidente della Società Medica Italiana per la Contraccezione (Smic). "I dati emersi - aggiunge - rafforzano il convincimento della nostra Società scientifica che sia arrivato il momento di consentire anche alle donne minorenni di poter acquistare la pillola del giorno dopo senza dover presentare la ricetta medica. Ricordo che in tutti i Paesi europei il farmaco è in libera vendita in farmacia, senza obbligo di prescrizione, per le donne di tutte le fasce di età. E non c'è stato un misuso del prodotto.  Inoltre bisognerebbe rendere obbligatoria la disponibilità della pillola del giorno dopo in tutte le farmacie italiane".

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