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Un genitore su tre ha rinviato le vaccinazioni figli

Sanità pubblica Redazione DottNet | 01/07/2020 20:49

Hanno pesato le scelte organizzative dei centri vaccinali durante la pandemia e le chiusure in alcune regioni

Un genitore su tre ha rinviato le vaccinazioni dei figli a causa dell'emergenza sanitaria . A incidere non è stata solo la paura del contagio, ma anche le scelte organizzative dei centri vaccinali durante la pandemia e le chiusure in alcune regioni. Il mancato appuntamento ha riguardato soprattutto i bambini nella fascia da zero a due anni, che non hanno così avuto accesso a quelle obbligatorie, come l'esavalente, nè alle vaccinazioni raccomandaei come il meningococco B e pneumococco. I dati emergono da un sondaggio condotto dalla Società Italiana di Pediatria (Sip) su un campione di circa 1.500 intervistati. Nonostante il virus abbia colpito in misura maggiore le regioni del Nord, il posticipo delle sedute vaccinali è avvenuto in maggior misura nel Meridione. Alla domanda "in queste settimane hai rimandato le vaccinazioni di tuo figlio?", il 66% del campione ha risposto no, il 34% sì. Il 42% di questi ultimi ha dichiarato che è stato il centro vaccinale a posticipare l'appuntamento, il 13% che il centro era addirittura chiuso.  Mentre il 44% ha scelto in autonomia di rinviare le vaccinazioni "per ragioni di sicurezza".  

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Tra chi non ha fatto fare le vaccinazioni ai bambini, il 40% è nel Sud, contro il 34% nel Nord e il 26% nel Centro. Anche la scarsa informazione riguardo la sicurezza del percorso vaccinale sembra aver giocato un ruolo nella scelta di rinviare le sedute: ben il 46% degli intervistati ha dichiarato di non avere ricevuto le nuove raccomandazioni sui percorsi vaccinali in sicurezza.  "Non bisogna dimenticare il valore delle vaccinazioni a tutela della salute pubblica", ha spiegato Rocco Russo, responsabile del tavolo tecnico vaccinazioni della Sip, "Il calo delle coperture vaccinali del ciclo primario, oltre a creare sacche di soggetti suscettibili di malattie prevenibili (con conseguente aumentato rischio di morbilità e mortalità), rischia di creare un effetto imbuto che può allungare ulteriormente i tempi di recupero delle stesse sedute vaccinali, con conseguente maggiore esposizione a rischi di possibili contagi. È importante non abbassare la guardia". Alberto Villani (nella foto), presidente Sip, ha avvertito: "Si deve recuperare il patrimonio culturale e professionale dei Dipartimenti di Prevenzione, disperso negli anni, e tornare ad avere Centri vaccinali in ambienti curati e specificamente concepiti, con adeguate risorse umane e professionali e in grado di operare in sicurezza in ogni situazione epidemiologica. Le vaccinazioni sono un cardine fondamentale del Servizio sanitario nazionale e meritano la massima attenzione".

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