Canali Minisiti ECM

Licenziamento medici a 65 anni: la spiegazione

Medlex Redazione DottNet | 07/07/2020 17:52

Alla data della sentenza era in vigore una normativa differente da quella attuale

Ne abbiamo parlato su Dottnet nelle settimane scorse in riferimento ad una sentenza della Cassazione: dipendenti pubblici licenziati al compimento dei 65 anni (Cassazione - n° 11008 del 9 giugno 2020) un sentenza che ha lasciato non pochi dubbi riguardo alla possibilità che per gli statali ci possa essere il licenziamento d’ufficio per il limite di età ordinamentale.

In pratica si sanciva il diritto della Pubblica Amministrazione di licenziare d’ufficio un medico convenzionato, a cui era stato conferito un incarico di dirigente responsabile di struttura complessa, al compimento dei 65 anni; una decisione, quella dei giudici, che ha fatto pensare alla possibilità che d’ora in avanti la Pubblica Amministrazione possa risolvere unilateralmente il rapporto di lavoro dei dipendenti al compimento dei 65 anni.

pubblicità

Ma in realtà le cose non stanno proprio così: a dare la spiegazione riguardo all’applicazione della suddetta sentenza verso tutti i dipendenti della Pubblica Amministrazione è PensioniOggi.it che è partito dal contenuto della sentenza per capire come questa si applica in tutte quelle situazioni in cui un dipendente pubblico compie i 65 anni di età. D’altronde questo aspetto è molto importante perché da ciò dipende anche la possibilità che improvvisamente si possa restare senza stipendio e senza pensione.

Nel caso di specie la Corte di Cassazione ha emesso una sentenza con la quale, come anticipato, riconosce il diritto della Pubblica Amministrazione di licenziare d’ufficio un medico convenzionato a cui era stato conferito l’incarico di dirigente responsabile di una struttura complessa.

Al che molti hanno pensato che questa sentenza potesse portare anche altri contenziosi di questo tipo allo stesso risultato, autorizzando in ogni caso la PA a licenziare d’ufficio i dipendenti che raggiungono il limite d’età ordinamentale.

Ma c'è una questione di date, un elemento rilevante nella vicenda: il fatto su cui hanno valutato gli Ermellini risaliva al 15 gennaio 2008, quando il medico protagonista della vicenda firmò un contratto determinato della durata di tre anni salvo poi essere licenziato d’ufficio il 1° ottobre dell’anno successivo per aver compiuto i 65 anni, limite ordinamentale per il ruolo ricoperto. Questo nonostante il medico avesse presentato domanda per il trattenimento in servizio per un altro biennio, in quanto inviata oltre i termini previsti.

Va detto, però, che che allora era in vigore una normativa differente da quella attuale che invece tutela i dipendenti pubblici dalla possibilità di perdere lo stipendio non avendo ancora maturato i requisiti per la pensione. O meglio, in quell’occasione - tra il 2008 e il 2009 - il diritto alla pensione di vecchiaia per i dipendenti pubblici (uomini) si raggiungeva proprio all’età di 65 anni, coincidendo così con il limite anagrafico per la permanenza in servizio.

Oggi, che queste due età non coincidono più (per la pensione di vecchiaia è necessario il compimento dei 67 anni), la Pubblica Amministrazione può collocare in quiescenza d’ufficio un dipendente che raggiunge l’età del limite ordinamentale solo quando questo nel frattempo ha maturato i requisiti per la pensione anticipata che ricordiamo essere:

  • 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini;
  • 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne.

La pensione - come previsto dal decreto 4/2019 - decorre però dal terzo mese successivo a quello di presentazione della domanda. Questa l’unica condizione: non è sufficiente, ad esempio, aver maturato i requisiti per poter andare in pensione con Quota 100, visto che in quel caso l’Amministrazione di appartenenza non può comunque procedere al licenziamento d’ufficio.

E cosa succede qualora al compimento dei 65 anni il dipendente pubblico non ha maturato i suddetti requisiti? Semplice, il licenziamento d’ufficio non può essere disposto e il dipendente dovrà restare in servizio fino a 67 anni.

Commenti

I Correlati

Nell'ordinanza n. 5922/2024 la Cassazione ricorda le regole di riparto dell'onere probatorio qualora un soggetto invochi il risarcimento del danno da errore medico in ragione di un rapporto di natura contrattuale

La Camera dei Deputati ha approvato ieri la questione di fiducia posta dal Governo sul Decreto PNRR quater, che sarà approvato definitivamente dal Senato entro il 1 Maggio 2024

Aumenteranno le ore, dalle attuali 3 alle future 6. Gli studi dovranno essere più facilmente fruibili, non trovarsi a un terzo piano senza ascensore ma fronte strada per essere raggiungibili da tutti

L’Agenzia delle Entrate, con la risoluzione n. 13/E del 4 marzo 2024, ha fornito una serie di chiarimenti sul termine di presentazione, da parte dei sostituti d’imposta, delle Certificazioni Uniche

Ti potrebbero interessare

Nell'ordinanza n. 5922/2024 la Cassazione ricorda le regole di riparto dell'onere probatorio qualora un soggetto invochi il risarcimento del danno da errore medico in ragione di un rapporto di natura contrattuale

La sentenza: assolto militare che rifiutò di indossarla, Matteo Bassetti consulente

I giudici si sono rifatti a una norma del ‘91 secondo la quale il medico in servizio di guardia deve rimanere a disposizione «per effettuare gli interventi domiciliari al livello territoriale che gli saranno richiesti

La Suprema Corte statuisce il principio per cui il credito concernente la rivalutazione annuale e la rideterminazione triennale dell’importo della borsa di studio, spettante ai medici specializzandi, ex art. 6 della legge n. 257 del 1991, è soggetto

Ultime News

Nell'ordinanza n. 5922/2024 la Cassazione ricorda le regole di riparto dell'onere probatorio qualora un soggetto invochi il risarcimento del danno da errore medico in ragione di un rapporto di natura contrattuale

Rapporto Bes: indicatori in calo sul timore per la criminalità

Convegno al Senato per migliorare le leggi

La Camera dei Deputati ha approvato ieri la questione di fiducia posta dal Governo sul Decreto PNRR quater, che sarà approvato definitivamente dal Senato entro il 1 Maggio 2024