Entro settembre dovranno essere risolte le criticità della medicina generale
Arriva l'ultimaturm dal Consiglio Nazionale della Fimmg: il Governo entro due mesi dovrà risolvere le numerose criticità che avvolgono i medici di famiglia. “Se entro settembre – si legge nella mozione approvata sabato - come Organizzazione Sindacale non vedremo risolte le criticità che più volte abbiamo denunciato, compreso oggi, attraverso decisioni che finalmente affermino il nostro ruolo, con o senza Covid inizieremo a ridurre la nostra disponibilità, più che dimostrata in questo periodo, e organizzeremo un autunno di lotta sindacale contro tutte le azioni che si attiveranno in conseguenza del decreto Rilancio e che non rilancino il territorio ma rilancino le politiche dei silos, impedendo la reale collaborazione multiprofessionale nei nostri ambulatori e al domicilio dei nostri pazienti”.
In prima battuta il sindacato boccia su tutta la linea ipotesi di dipendenza e “sottolinea e rivendica il ruolo insostituibile del medico di medicina generale, forte del rapporto fiduciario basato sulla libera scelta del cittadino, e diffida da chi propone figure sanitarie o silos organizzativi alternativi o in contrapposizione o in sostituzione e non nella necessaria integrazione che porti alla attuazione del microteam come unità organizzativa assistenziale del territorio”. Ma l’elenco delle criticità è lungo e corposo. Si parte dalla preoccupazione rispetto “ad alcune visioni funzionariali di sviluppo delle USCA, utili per la gestione domiciliare dei pazienti COVID in collaborazione con i medici di medicina generale ma mai sostitutive delle loro specifiche funzioni, a partire da quelle della Continuità Assistenziale, auspicando invece che rientrino nella cornice contrattuale della medicina generale come base della discussione sulla evoluzione verso un ruolo unico, come oltretutto previsto dalle leggi”.
Orari più flessibili, supporto ai giovani medici nelle AFT e risorse per il funzionamento delle Case di Comunità in linea con il PNRR. I tempi più complessi rinviati alla prossima tornata contrattuale, adesso è corsa all'accordo
Soddisfazione per la proposta del programma scientifico e politico che hanno visto una partecipazione intensa dei delegati
Scotti: “Medici di medicina generale troppo pochi, solo 68 ogni 100mila abitanti”
L’indagine, basata sui dati 2024 e riferita a 2.720 medici di medicina generale su 3.059 attivi in Campania, mostra un quadro eloquente: solo il 65% delle prescrizioni è registrato nelle ore canoniche (8-20)
"Chiediamo il sostegno del Presidente Mattarella, per richiamare la cittadinanza. Sarebbe paradossale che le organizzazioni sindacali dovessero trovarsi a ragionare su un possibile sciopero contro i cittadini nella veste di pazienti"
"Per molti presidenti di Regione i medici di medicina generale dovrebbero diventare dipendenti del Servizio sanitario nazionale". "Mancano 4500 medici e 10mila infermieri"
Rea (Simg Lazio): “Tra le principali esigenze, è fondamentale l’inserimento di personale infermieristico e amministrativo. Come le farmacie dei servizi ricevono investimenti anche la Medicina Generale può moltiplicare le sue funzioni”
Questo codice, attualmente in vigore, limita fortemente la possibilità di dar seguito a uno sciopero vero ed efficace, ostacolando di fatto qualsiasi iniziativa
Commenti