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Molte varianti per il tumore ovarico, nessun sottotipo

Oncologia Redazione DottNet | 06/08/2020 16:08

Notate numerose variabili per una categorizzazione 'standard'

C'è un insieme di varianti attorno al tumore ovarico che non può portare la malattia a catalogarla in «sottotipi» ma il suo sviluppo continuo, anche sulla base delle mutazioni, apre a diversi e più articolati scenari di trattamento. Di questo sono convinti i ricercatori della Cuny Graduate School of Public Health and Health Policy che in uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Cancer Research hanno analizzato l'eterogeneità del carcinoma ovarico sieroso di alto grado. Lo studio è partito dai diversi stadi dell'evoluzione del tumore, attraverso un'indagine della genomica e dell'eterogeneità del cancro. I ricercatori volevano affrontare infatti la dinamica di sviluppo del carcinoma, finora catalogata in sottotipi, e i suoi cambiamenti. Il team è passato attraverso un'altra pubblicazione, realizzata sul Journal of Clinical Oncology - Clinical Cancer Informatics, che ha visto la collaborazione dei ricercatori dell'Università del Minnesota per sfruttare la nuova tecnologia per sequenziare l'Rna delle singole cellule. E' stato in seguito che gli stessi analisti hanno notato un risultato che hanno giudicato come «sorprendente» della ricerca, tanto che hanno dovuto rinunciare all'idea della classificazioni di sottotipi di trascritto ma per questo tumore (cioè, della totalità dell'Rna trascritti a partire da alcuni geni) per andare verso un modello di sviluppo continuo del tumore che include miscele di subcloni, l'accumulo delle mutazioni, l'infiltrazione di cellule immunitarie e stromali in proporzioni correlate allo stadio tumorale e al tessuto di origine.  "Sfortunatamente, le precedenti idee di sottotipi erano eccessivamente semplicistiche e improbabili che potessero migliorare la nostra comprensione, prevenzione o cura di questa malattia - spiega Levi Waldron, ricercatore che ha condotto il lavoro - Fortunatamente, con il quadro più chiaro che emerge dell'eterogeneità del tumore e con il rapido sviluppo di tecnologie per aiutare a capirlo, siamo messi bene per fare progressi".

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fonte: Cancer Research

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