L'Italia tra paesi a basso rischio. In Belgio i 'vaccini arriveranno a marzo'
L'Ue suona la sveglia sull'aumento dei contagi da Covid-19 che "in alcuni Stati è anche peggiore del picco di marzo". La commissaria alla salute Ue Stella Kyriakides coglie l'occasione della presentazione del rapporto periodico sullo stato dell'epidemia firmato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) per invitare ancora una volta i Paesi ad agire subito e in modo coordinato. "Potrebbe essere l'ultima possibilità - il suo appello - per evitare il ripetersi delle situazioni della scorsa primavera" e nuovi lockdown. Se nella compagine di Paesi a basso rischio con tendenza stabile, in cui "la probabilità complessiva di infezione è valutata come bassa" ci sono Stati come Germania e Italia, a preoccupare è invece l'avanzamento dell'epidemia in Spagna, Bulgaria, Romania e Ungheria, che il nuovo rapporto dell'Ecdc mette nel gruppo ad alto rischio, con numeri dei contagi tali da far prevedere un aumento significativo dei decessi.
Il rapporto dell'Ecdc divide i paesi Ue e quelli del vicinato in tre gruppi, secondo la situazione epidemiologica. Nel gruppo con trend "preoccupante" ci sono Austria, Danimarca e Francia, Paesi in cui il rischio per la popolazione è moderato in generale, ma molto alto per le categorie più vulnerabili.
La misura che ha insieme importanza sanitaria e per la fluidità delle frontiere Ue, continua ad essere applicata in ordine sparso. In seguito a un incontro informale dei ministri della Salute Ue a inizio settembre, la presidenza tedesca aveva indicato di aver raggiunto un accordo di massima per un periodo non inferiore ai dieci giorni. Ma nelle settimane successive, prima la Francia e poi il Belgio hanno fissato la quarantena in sette giorni. All'Ecdc, al momento, continuano a mantenere l'indicazione prudenziale dei 14 giorni. "La discussione sulla sua durata ideale non è conclusa", conferma Ammon. Intanto ognuno va per la sua strada.
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