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Contro lo scompenso cardiaco l'arma sono i farmaci

Cardiologia Redazione DottNet | 29/09/2020 13:37

La terapia farmacologica rappresenta l'arma principale per rallentare l'evoluzione della malattia e aumentare la sopravvivenza

Lo scompenso cardiaco progredisce anche in assenza di sintomi evidenti di peggioramento. La terapia farmacologica rappresenta l'arma principale per rallentare l'evoluzione della malattia, aumentare la sopravvivenza, ridurre i ricoveri ospedalieri e ridurre i sintomi per migliorare la qualità di vita del paziente. Le altre opzioni di trattamento vanno dalle modifiche dello stile di vita, all'impianto di dispositivi cardiaci. È quanto evidenziato in occasione della campagna "Il cuore non può aspettare". Sul fronte delle modifiche dello stile di vita, è molto importante smettere di fumare, praticare esercizio fisico regolare e limitare lo stress. È importante seguire un'alimentazione sana, povera di sale e di grassi. L'esercizio fisico è parte integrante del trattamento del paziente scompensato ma va prescritto (durata e intensità) dal cardiologo.

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È possibile che prima di raccomandare un programma di esercizio fisico, il medico prescriva al paziente l'esecuzione di una prova da sforzo su tapis roulant o su cyclette, per valutare il grado di resistenza del cuore del paziente. Un'attività fisica moderata aiuta ad 'allenare' il cuore e a rafforzarlo e può portare al miglioramento dei sintomi dello scompenso cardiaco, a ridurre stress o depressione, ad aumentare la sensazione di energia.  Dal punto di vista della terapia farmacologica, ad esempio Novartis oltre al trattamento per lo scompenso cardiaco sacubitril/valsartan, possiede una pipeline in crescita di molecole potenzialmente first-in-class (prime della loro categoria) per le malattie cardiovascolari, metaboliche e renali.

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