
E' l'anti-Covid realizzato con Gsk. Speranza taglia il nastro inaugurale
Taglio del nastro giovedì scorso da parte del ministro della Salute Roberto Speranza allo stabilimento Sanofi di Anagni, dove sarà avviata la produzione industriale del vaccino anti-Covid elaborato dalle due multinazionali Sanofi e Gsk ed attualmente alla fase 1-2 di sperimentazione. Nello stabilimento di Anagni vengono al momento prodotte le dosi per i test sperimentali, ma al termine della fase 3 - che dovrebbe partire da dicembre se saranno positivi i risultati delle fasi 1-2 - quello di Anagni sarà il primo stabilimento produttivo a partire in Europa, insieme ad altri due in Francia e Germania. 'Insieme per l'Italia' è il claim con cui Sanofi, dopo l'avvio della sperimentazione clinica di fase 1 e di fase 2 del vaccino contro il COVID-19 annunciata lo scorso 3 settembre, ha aperto le porte dello stabilimento di Anagni (Frosinone) per presentare alle Istituzioni i passi compiuti finora per avviare la produzione del vaccino parallelamente allo sviluppo clinico in corso, delineando le prossime tappe verso una delle possibili soluzioni sicure ed efficaci alla pandemia. Hanno partecipato all'evento il Ministro della Salute Roberto Speranza, il Sottosegretario allo Sviluppo Economico Giampaolo Manzella, l'assessore alla Sanità e Integrazione della Regione Lazio Alessio D'Amato e l'Ambasciatore di Francia in Italia Christian Masset.
Secondo gli accordi siglati con l'UE, Sanofi, in partnership con GSK, fornirà 300 milioni di dosi del vaccino ricombinante adiuvato a base di proteine. Sanofi e GSK, sottolinea l'azienda, "stanno lavorando con incessante costanza e nel pieno rispetto della sicurezza dei processi alla sperimentazione del vaccino candidato. Il vaccino è attualmente alla fase 1 e 2 di sperimentazione ed è caratterizzato da una tecnologia consolidata a base di DNA-ricombinante in subunità, già utilizzata con successo dall'azienda per la produzione del vaccino antinfluenzale quadrivalente". L'adozione di questa tecnologia consentirà di produrre un numero notevolmente maggiore di dosi rispetto alle altre tecniche comunemente adottate, con l'obiettivo di arrivare a un miliardo di unità nel 2021. Numeri che pongono Sanofi e l'Italia in prima linea nella sfida verso un nuovo futuro. Lo stabilimento di Anagni (Frosinone) - che sarà impegnato nella realizzazione delle dosi insieme ai siti in Francia e Germania - è un centro di eccellenza a livello europeo per la produzione di prodotti farmaceutici sterili iniettabili.
"Siamo orgogliosi di poter contribuire all'impegno di Sanofi per l'emergenza con il nostro stabilimento di Anagni: una concreta risposta che potrà portare una firma italiana" - dichiara Marcello Cattani (nella foto), Presidente e Amministratore Delegato di Sanofi Italia -. L'Italia, la Regione Lazio e lo stabilimento di Anagni in particolare stanno giocando un ruolo fondamentale per raggiungere l'obiettivo di garantire a tutti un vaccino sicuro ed efficace, e grazie al grande lavoro svolto abbiamo oggi la speranza e l'ottimismo di pensare di essere vicini a una soluzione". "Sanofi ha un'esperienza significativa nello sviluppo di vaccini e continua a investire nella ricerca, nello sviluppo clinico e nella produzione di soluzioni innovative. Oggi ci viene richiesto uno sforzo maggiore per affrontare una sfida di sanità pubblica senza precedenti: una pandemia che ha rivoluzionato la nostra società. Noi rispondiamo mobilitando le nostre competenze e tutte le risorse necessarie, per le persone in Europa e in tutto il mondo", conclude Mario Merlo, General Manager Sanofi Pasteur Italia.
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