I medici a Speranza: "Vogliono licenziarci per critiche su carenza protezioni". Scotti, medici di base senza protezioni: molti non vaccinano
Mancano le protezioni per i medici, e chi denuncia rischia il licenziamento. E poi ci sono i medici di famiglia che invece minacciano di non vaccinare se non arrivano i dispositivi di sicurezza. Il gruppo "Facebook 'Coronavirus, Sars-Cov-2 e Covid-19 gruppo per soli medici", denucia che chi parla con la stampa descrivendo la situazione di rischio in cui sono diversi camici bianchi, incorre in richiami disciplinari o, addirittura, licenziamenti. Come pure è accaduto a diversi camici bianchi e infermieri. Il gruppo, che ha scritto al ministro della Salute Roberto Speranza, chiede il ritiro dei provvedimenti disciplinari già attuati, la loro abolizione e il reintegro dei medici ed infermieri licenziati.
"Dopo numerose segnalazioni da parte di colleghi iscritti alla pagina - spiega Paolo Mezzana, medico di Roma e uno dei 30 moderatori del gruppo Facebook - abbiamo deciso di scrivere al ministro Speranza perché riteniamo che la protezione dei medici sia imprescindibile in questo momento per svolgere con serenità il lavoro di assistenza.
Ma il problema della mancanìza di dispositivi di protezione riguarda anche i medici di famiglia: le dosi di vaccino antinfluenzale "sono nella disponibilità della maggioranza dei medici di famiglia e sono arrivate nelle Asl, ma molti medici non le stanno acquisendo e dunque non stanno procedendo alla vaccinazione delle fasce di popolazione a rischio poichè stanno scarseggiando i dispositivi di protezione individuale dpi come mascherine, guanti e camici monouso", spiega Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione italiana medici medicina generale (Fimmg), che lancia un appello: "Richiamo i medici a garantire le vaccinazioni, eventualmente acquistando a proprie spese i Dpi che dovrebbero invece essere garantiti dalle asl. Il sindacato - afferma - si offre di assistere legalmente i medici per ottenere il rimborso".
I vaccini antinfluenzali, spiega Scotti, "stanno arrivando negli studi dei medici di famiglia e nell'arco della prossima settimana dovrebbero essere garantiti pressochè in tutta Italia. Al momento, si registra ancora qualche ritardo in Lombardia, ma le dosi stanno arrivando alle asl e sono già nelle disponibili in vari studi medici". Tuttavia sta emergendo una nuova emergenza: "Le asl - afferma - non stanno infatti fornendo dpi in misura adeguata ai medici, tranne che in pochissime Regioni come Veneto ed Emilia Romagna. Nelle altre Regioni, invece, la fornitura è limitata e certamente non coerente con i tassi di attività in crescita in questo periodo negli studi dei medici di famiglia". Proprio a causa delle "scarse dotazioni di dpi ed anche per evitare assembramenti - chiarisce il segretario Fimmg - una quota di medici non sta quindi acquisendo i vaccini dalle asl e non sta vaccinando le fasce a rischio. La conseguenza è che si sta creando una situazione preoccupante proprio per questa categoria di popolazione". Da qui l'appello lanciato da Scotti: "Richiamo i medici di base a rivedere le proprie posizioni. Suggeriamo ai colleghi di acquistare i dpi. Il sindacato interverrà quindi a loro sostegno nelle azioni legali per ottenere il rimborso. L'attività vaccinale - conclude - va però garantita".
Si tratta dell'oncologa 33enne Martina Pagliuca. E’ dirigente medico presso l’Uoc di Senologia dell’Istituto dei tumori di Napoli, in forza nel team del prof Michelino De Laurentiis
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