Non è il primo ma ripropone il tema della 'epidemia gemella'
Documentato in California un caso di co-infezione influenza-coronavirus in un paziente under-65: per quanto non sia il primo, l'evento pone l'accento sulla possibilità che la doppia infezione contemporanea da parte dei due virus è destinata a divenire più frequente e che possa debilitare le difese immunitarie del paziente. Già ad aprile scorso, sempre in California, era stato riportato un caso di co-infezione sul Journal of the American Medical Association, ma ad oggi resta da chiarire quanto sia comune e significativo questo tipo di evento. Secondo quanto riferito dalla NBC, le autorità sanitarie della contea californiana Solano dove è stato riportato il caso avvertono che, se i casi di Covid non si ridurranno, con l'inizio della stagione influenzale sarà inevitabile che i casi di co-infezione diverranno più frequenti, concretizzando il rischio di una "pandemia-gemella" (twin-emic), con entrambi i virus circolanti contemporaneamente a livelli elevati.
I nuovi positivi sono 528 (-1,9%), 7 i deceduti (-22,2%)
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L’infezione prolungata ha portato all’emergere di una nuova variante immuno-evasiva a causa dell’ampia evoluzione all’interno dell’ospite. Il paziente è poi deceduto
Nel 2022 nel mondo 249 milioni di nuovi casi e 608 mila decessi
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