
Task force dei dermatologi per comprenderne le cause
Più del 30% delle persone che contraggono l'infeziione da Covid-19 riporta una copiosa caduta di capelli, fatta di intere ciocche. E questo sul piano psicologico aggrava le conseguenze del coronavirus. Se ne parla al 94esimo Congresso Sidemast, la Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse, quest'anno in forma digitale. Molte persone che hanno superato la positività al virus, evidenziano i dermatologi, riportano un indebolimento e diradamento dei capelli. La caduta dei capelli post-Covid rientra nel "telogen effluvium acuto", porta alla perdita dai 100 ai 200 capelli al giorno ed è la tipica caduta di capelli reattiva che si verifica dopo eventi traumatici.
Almirall accende i riflettori sulle malattie dermatologiche riportando alla luce antiche opere Ellenistiche, metafora del parallelismo tra arte del restauro e cura della pelle
E' possibile grazie a "Skin Disease Image Generator for Different Skin Shades", un generatore di immagini sintetiche di malattie cutanee su diverse tonalità di pelle
Pellacani: "La mappatura dei nei non esiste né come tariffario né come prestazione medica. E' una terminologia impropria che dovrebbe essere abbandonata. Deriva infatti da una semplicistica comunicazione"
"A questo punto i medici di famiglia si aspettano che tutti facciano la propria parte, a partire dalla ricettazione e dalle certificazioni, compito del medico che per primo descrive la diagnosi, sia esso un Mmg o uno specialista"
Negli adolescenti la dermatite atopica è associata a un notevole carico psicologico: maggiore vulnerabilità, rabbia, ansia e insicurezza
La campagna promossa da Johnson & Johnson in partnership con APIAFCO – Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza ha l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sulla psoriasi e offrire screening gratuiti
Lo indica lo studio pubblicato sulla rivista Jama Dermatology e condotto presso l'Università di San Francisco su due ampi campioni di individui
L’assunzione del principio attivo Baricitinib, il primo approvato nel 2022 per i pazienti adulti con alopecia areata grave si è dimostrata ancora più efficace sui pazienti curati nella vita reale rispetto a quelli trattati negli studi registrativi
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