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Il pralatrexato sarebbe efficace contro il Covid

Farmaci Redazione DottNet | 04/01/2021 14:29

Supererebbe il remdesivir, principale farmaco antivirale attualmente utilizzato per trattare i pazienti con Covid-19

Un farmaco che viene utilizzato da più di un decennio per curare il cancro potrebbe essere efficace anche per le persone che hanno contratto il Coronavirus. Il pralatrexato, originariamente sviluppato per il trattamento dei linfomi, tumori che hanno origine nelle ghiandole, sarebbe particolarmente valido per la cura contro il Covid.  È questo il risultato di uno studio effettuato da un gruppo di ricercatori degli Istituti di tecnologia avanzata di Shenzhen (SIAT) dell'Accademia cinese delle scienze. Dallo studio emerge che il pralatrexato supererebbe, come efficacia, il remdesivir, principale farmaco antivirale attualmente utilizzato per trattare i pazienti con Covid-19.

"Il nostro studio ha scoperto che il pralatrexato è in grado di inibire potentemente la replicazione di Sars-Cov-2 con un’attività inibitoria più forte rispetto al Remdesivir, nelle stesse condizioni sperimentali", riferiscono gli autori, guidati dal dottor Haiping Zhang degli Istituti di tecnologia avanzata di Shenzhen e riportato dal quotidiano inglese Dayli Mail - "Identificare farmaci efficaci in grado di trattare il Covid-19 è importante e urgente, in particolare i farmaci approvati che possono essere immediatamente testati negli studi clinici".

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Per trovare un argine alla pandemia mondiale scoppiata un anno fa, i ricercatori sono stati ispirati dall'idea di riproporre i farmaci esistenti che erano stati originariamente sviluppati per trattare altre patologie. L'intelligenza artificiale ha aiutato nell'identificazione di tali farmaci simulando il modo in cui diversi interagirebbero con Sars-CoV-2, il virus che causa il Covid-19. Per uno screening virtuale, Zhang e colleghi hanno combinato più tecniche computazionali che simulano le interazioni farmaco-virus: questo approccio ibrido è stato utilizzato per esaminare 1.906 farmaci esistenti testando la loro potenziale capacità di inibire la replicazione del virus prendendo di mira una proteina virale chiamata Rna polimerasi Rna-dipendente (RdRP), che sostanzialmente copia e replica il materiale genetico del virus. In questo modo, sono stati identificati i migliori quattro per essere testati in esperimenti di laboratorio. Due dei medicinali, il pralatrexato e l’azitromicina, hanno inibito con successo la replicazione del virus. Andando ancora più a fondo, ulteriori esperimenti hanno dimostrato che il pralatrexato ha inibito più fortemente la replicazione virale rispetto al remdesivir, suggerendo così che il primo potrebbe essere utilizzato anche per la lotta Covid.

Attenzione, però: questo farmaco chemioterapico può provocare effetti collaterali significativi e, poiché viene utilizzato per le persone con linfoma terminale, l'uso immediato per i pazienti con Covid-19 non è ancora garantito. Nonostante questo, i risultati supportano l'uso della nuova strategia di screening per identificare farmaci che potrebbero essere modificati. "Abbiamo dimostrato il valore del nostro nuovo approccio ibrido che combina tecnologie di apprendimento profondo con simulazioni più tradizionali di dinamiche molecolari," ha detto il dott. Zhang. I ricercatori, che hanno pubblicato il loro lavoro su Plos Computational Biology, stanno sviluppando metodi computazionali aggiuntivi per la generazione di nuove strutture molecolari che potrebbero essere sviluppate in nuovi farmaci per il trattamento del Covid. Lo studio segue un certo scetticismo generale riguardo all'efficienza del remdesivir, inizialmente sviluppato per trattare l'epatite C e poi riproposto come potenziale trattamento per l'Ebola. Dopo i deludenti risultati nel trattamento dell'Ebola nel 2014, remdesivir è stato testato nelle prime fasi della pandemia di quest'anno. Ancora oggi, però, non c'è un consenso netto sulla sua efficacia perché studi clinici continuano a mostrare risultati contrastanti.

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