E' un Jak-inibitore e permette una maggiore aderenza alle terapie proprio perché si assume per bocca
Arriva un nuovo trattamento in grado di aiutare i pazienti che soffrono di moderata o grave colite ulcerosa. Si tratta di un Jak-inibitore e permette una maggiore aderenza alle terapie proprio perché si assume per bocca: è il tofacitinib citrato, una molecola già usata per il trattamento dell'artrite reumatoide. La colite ulcerosa è una malattia infiammatoria cronica che coinvolge la mucosa del colon, colpendo primariamente la mucosa del retto ma che può estendersi a parte o tutto l'organo. Si tratta di una patologia immunomediata, di natura sconosciuta, influenzata da fattori genetici, ambientali e infettivi.
"Tofacitinib rappresenta un cambiamento significativo per i pazienti con colite ulcerosa attiva da moderata a grave, caratterizzato dalla facilità di assunzione (una compressa al mattino e una compressa alla sera) e da un effetto indiretto di 'demedicalizzazione'", spiega Alessandro Armuzzi, docente di Gastroenterologia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. "Rapidità d'azione, efficacia sulla guarigione mucosale, miglioramento della qualità di vita e possibilità di una remissione mantenuta negli anni, queste le sue caratteristiche più rilevanti - aggiunge - Tofacitinib è un inibitore delle Janus chinasi, in grado di 'spegnere' la cascata del processo infiammatorio e rappresenta una rivoluzione". Per Salvatore Leone, direttore generale di Amici Onlus, "la colite ulcerosa è una patologia con forte impatto sociale, caratterizzata da una disabilità non visibile e con sintomi difficili da raccontare, contraddistinta da un andamento con fasi di attività e di quiescenza, in cui la persona può sembrare sana, ma in realtà non lo è". "Le persone costrette a convivere con una malattia infiammatoria cronica intestinale non hanno solo il diritto a sopravvivere più a lungo possibile, ma anche a vivere dignitosamente", sottolinea Efrem Appel, direttore Inflammation&Immunology di Pfizer in Italia, società che produce il farmaco.
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