

Questa misura è stata prevista anche in favore di medici, infermieri ed altri professionisti sanitari
Con i commi da 20 a 22 dell’art. 1 della Legge di Bilancio 2021, è stato previsto, al fine di ridurre gli effetti negativi causati dall’emergenza epidemiologica e in presenza di determinati requisiti, un esonero temporaneo per il 2021 dal pagamento dei contributi previdenziali in favore dei:
lavoratori autonomi e liberi professionisti iscritti alle gestioni previdenziali dell’Inps (come ad esempio la gestione degli artigiani e commercianti e la Gestione Separata);
professionisti iscritti agli enti gestori di forme di previdenza obbligatoria (fra i quali anche l’Enpam).
Questa misura è stata prevista anche in favore di medici, infermieri ed altri professionisti sanitari, già collocati in quiescenza e assunti per l’emergenza derivante dalla diffusione del Covid-19.
A questo proposito, è stato istituito un apposito Fondo.
Entro 60 giorni dall’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2021, e cioè entro il 2 marzo 2021, con uno o più decreti del Ministero del Lavoro, di concerto con quello dell’Economia, saranno definiti i criteri e le modalità per la concessione dell’esonero, nonché la quota di stanziamento che sarà destinata alle Casse dei professionisti e i relativi criteri di ripartizione. Saranno le Casse a dover monitorare l’andamento finanziario del beneficio, bloccando gli esoneri contributivi che dovessero superare il limite di spesa prefissato. In base a quanto previsto dall’art. 1, comma 20, i lavoratori autonomi e i liberi professionisti possono usufruire dell’esonero contributivo per il 2021:
se nel periodo d’imposta 2019 hanno percepito un reddito complessivo non superiore a € 50.000;
se hanno subìto un calo di fatturato o dei corrispettivi nell’anno 2020 non inferiore al 33% rispetto a quelli dell’anno 2019.
A questo punto non resta che attendere l’emanazione dei decreti attuativi e delle successive determinazioni delle Casse interessate, sperando che il cambio di governo (da Conte-bis a Draghi) non comporti, come già si sta ventilando per altre misure, una revisione dell’esonero oppure una sospensione sine die, da attuarsi semplicemente evitando di emettere i decreti.
Dal 2027 l’età pensionabile verrà aumentata automaticamente come previsto dalla legge Fornero. Il governo valuta deroghe per lavori usuranti e un aumento graduale. Ma resta il nodo delle risorse
"Un compenso insopportabile che ignora i costi fissi, che aumentano, e il ruolo cruciale del medico”
Resta da capire quale meccanismo di rivalutazione sarà applicato: se quello “pieno” o se il sistema più restrittivo introdotto dal governo Meloni nel 2023 e 2024 per contenere la spesa
Molti cercano di uscire al più presto dal rapporto di dipendenza per sfruttare da liberi professionisti le competenze acquisite o semplicemente riappropriarsi della propria vita o dei propri spazi
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
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