L'ordinanza del Tribunale amministrativo contro le linee guida pubblicate a dicembre sulla gestione del Covid
Lo scorso dicembre l'Aifa ha diffuso un documento destinato in particolare ai medici di famiglia, con le linee guida da osservare con un paziente nella fase inziale della malattia. Il testo "principi di gestione dei casicovid19 nel setting domiciliare" precisava, tra l'altro, che nei primi giorni di malattia da Sars-covid, ci debba essere unicamente una "vigilante attesa" e somministrazione di fans e paracetamolo, e nella parte in cui pone indicazioni di non utilizzo ditutti i farmaci generalmente utilizzati dai medici di medicina generale per ipazienti affetti da covid. Ma il Tar del lazio, in seguito al ricorso di alcuni medici, ha emesso un'ordinanza (clicca qui per scaricare il testo) che di fatto smentisce le linee guida dell'Aifa, non nel contenuto, ma nella forma.
Per il Tribunale amministrativo, infatti, così si viola il diritto e dovere del medico di prescrivere i farmaci più idonei: “Considerato che, a una valutazione sommaria propria della fase cautelare, il ricorso appare fondato, in relazione alla circostanza che i ricorrenti fanno valere il proprio diritto/dovere, avente giuridica rilevanza sia in sede civile che penale, di prescrivere i farmaci che essi ritengono più opportuni secondo scienza e coscienza, e che non può essere compresso nell’ottica di una attesa, potenzialmente pregiudizievole sia per il paziente che, sebbene sotto profili diversi, per i medici stessi”.
“È molto interessante l’ordinanza del Tar perché affronta il tema fondamentale delle cure a casa per il covid”, commenta a Quotidiano sanità il vice segretario nazionale della Fimmg, Pier Luigi Bartoletti. “Purtroppo le linee guida Aifa – precisa - sono minimali ed è ovvio che oggi ad un anno dallo scoppio della pandemia non è più pensabile curare a casa i pazienti sono con vigile attesa e paracetamolo”.
E Bartoletti va oltre precisando quali sono le reali necessità: “In quest’anno abbiamo compreso che l’unica strada per evitare il ricovero è anticipare a domicilio le cure. Ma il Covid è una malattia difficilmente standardizzabile ecco perché non servono linee guida al ribasso. Per questo dobbiamo dotare il territorio di strumenti adeguati per valutare i pazienti caso per caso in modo da capire quale possa essere il rischio di aggravamento e adottare le terapie più opportune”. Nello specifico Bartoletti chiarisce che servono ecografi e la possibilità di effettuare analisi specifiche che fanno capire l’evolversi della malattia.
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