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Esonero contributivo per Covid: le ultime novità

Previdenza Redazione DottNet | 10/06/2021 23:32

I contributi saranno versati regolarmente e verranno conteggiati per calcolare la pensione, solo che saranno pagati dallo Stato e non dai professionisti

Molti medici e odontoiatri sono già al corrente del fatto che il 2021 potrebbe essere un anno bianco sotto il profilo dei versamenti contributivi all’Enpam. Questo perché la Legge di Bilancio 2021 (legge 30 dicembre 2020, n. 178), all’art. 1, comma 20, ha previsto l’istituzione di un Fondo che servirà a finanziare l’esonero parziale dal pagamento dei contributi previdenziali dei professionisti iscritti alle specifiche Casse di previdenza, in presenza di particolari requisiti.

La cosa più importante da sottolineare su questo tema è che non si tratta di un mancato pagamento di contributi giustificato dallo Stato, ma che i contributi saranno realmente versati sulle posizioni dei medici e verranno conteggiati per calcolare la loro futura pensione, solo che saranno pagati dallo Stato e non dai professionisti.

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Le norme attuative sono state già predisposte in uno specifico decreto da parte del Ministero del Lavoro, ma occorre un iter piuttosto complesso per la sua pubblicazione in Gazzetta (principalmente la verifica della compatibilità economica da parte del Ministero dell’Economia e la bollinatura della Corte dei Conti), per cui si prevede che non possa diventare effettivo prima del 15 giugno. Inoltre sono emersi diversi dubbi interpretativi, che hanno determinato un interpello delle Casse al Ministero per avere i necessari chiarimenti. Sulla base dei dati certi, delle informazioni in possesso e delle soluzioni più probabili, vediamo di fare il punto sulle questioni di maggior interesse.

Quali sono i requisiti di cui debbo essere in possesso per aver diritto all’esonero? Occorre avere avuto nel 2019 un reddito professionale (salvo modifiche nella bozza di decreto) non superiore a 50.000 euro ed aver subito nel 2020 un calo del fatturato non inferiore al 33 per cento rispetto all’anno precedente.

Ci sono altri requisiti? Sì, nel corso del 2020 non bisogna aver avuto in essere un rapporto di lavoro dipendente, né essere stati titolari di pensione diretta; inoltre occorre aver versato sempre regolarmente i contributi dovuti.

Ci sono eccezioni? Sì. Prescindendo da tutti questi requisiti, hanno diritto al pagamento da parte dello Stato tutti i medici pensionati che siano stati richiamati a lavorare per l’emergenza Covid con incarichi di lavoro autonomo o di collaborazione. In questo caso, l’esonero è riconosciuto limitatamente ai periodi dell’incarico, e quindi i 3.000 euro di tetto saranno limitati (250 euro per ogni mese di lavoro Covid).

Ma quali sono i contributi che non debbo pagare? Certamente i contributi di Quota A relativi all’anno 2021, compreso probabilmente il contributo di maternità. Per la Quota B del Fondo Generale, dovrebbero essere quelli (ma si attendono chiarimenti) relativi al reddito prodotto nel 2020, fermo restando che nessun iscritto può avere un contributo statale superiore a 3.000 euro complessivi, quindi potrebbe restare a suo carico una differenza di importo variabile.

E se mi sono iscritto all’albo soltanto nel 2020? Sono esentato comunque dal pagamento della contribuzione di Quota A e di Quota B (se c’è) a prescindere dai limiti di reddito. Lo dice il decreto attuativo.

Come si fa la domanda? Il modulo di autocertificazione è già presente nell’Area Riservata del sito dell’Enpam. La domanda va presentata entro il 31 ottobre 2021. Non possono ancora compilarla (in attesa dell’ufficialità del decreto) gli iscritti nell’anno 2020, ai quali però viene consigliato di non pagare i bollettini della Quota A ; chi lo avesse già fatto non deve preoccuparsi perché l’Enpam ha già previsto di organizzare procedure di rimborso, non appena ottenuta l’approvazione dei Ministeri vigilanti.

Queste le prime indicazioni. Precisazioni importanti saranno verosimilmente disponibili nelle prossime settimane.

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