Il parere positivo si basa su tre studi di fase 3 che hanno valutato la sicurezza e l’efficacia di upadacitinib (15mg o 30mg una volta al giorno) usato con o senza corticosteroidi topici in adulti e adolescenti con dermatite atopica da moderata a sev
Il parere positivo si basa su tre studi di fase 3 che hanno valutato la sicurezza e l’efficacia di upadacitinib (15mg o 30mg una volta al giorno) usato con o senza corticosteroidi topici in adulti e adolescenti con dermatite atopica da moderata a severa
AbbVie annuncia che il Comitato per i medicinali ad uso umano (CHMP, Committee for Medicinal Products for Human Use) dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA, European Medicines Agency) ha rilasciato il proprio parere positivo per upadacitinib (Rinvoq) – inibitore orale selettivo e reversibile di JAK – per il trattamento di adulti (15 mg o 30 mg, una volta al giorno) e adolescenti a partire dai 12 anni di età (15 mg, una volta al giorno) con dermatite atopica da moderata a severa candidati alla terapia sistemica. Upadacitinib è inoltre in fase di sviluppo clinico in altre patologie infiammatorie immunomediate. 3-10
"L’infiammazione e il prurito, tipici della dermatite atopica, possono avere un impatto dirompente sulla qualità di vita di chi soffre di questa malattia infiammatoria cronica della pelle, al punto da condizionarne le scelte e lo stile di vita.
Il parere positivo del CHMP è supportato dai dati clinici provenienti dal programma di sviluppo di fase 3 che ha valutato oltre 2.500 pazienti con dermatite atopica da moderata a severa in tre studi clinici: Measure Up 1, Measure Up 2 e AD Up.1,2 Nel corso dei tre studi, entrambi i dosaggi di RINVOQ hanno soddisfatto tutti gli endpoints primari e secondari, dimostrando un miglioramento rapido e significativo della clearance cutanea e una riduzione del prurito rispetto al placebo alla settimana 16 (p<0.001) nei pazienti con dermatite atopica da moderata a severa.1,2 Gli eventi avversi più comunemente riportati nei pazienti trattati con RINVOQ sono stati acne, nasofaringite, infezioni del tratto respiratorio superiore, cefalea, aumento della creatinfosfochinasi (CPK) e herpes orale.1,2
Spiega il Prof. Giampiero Girolomoni ordinario di Dermatologia e Direttore della Clinica Dermatologica, Università degli Studi di Verona: "Si tratta di un farmaco dotato di una notevole rapidità di azione sia sul prurito che sulle lesioni cutanee. Con upadacitinib, farmaco orale, il sollievo dal prurito si ha già dopo pochi giorni dall’inizio del trattamento. L’efficacia con upadacitinib sembra molto consistente nel garantire la risoluzione della dermatite atopica nei soggetti trattati. L’opinione positiva del CHMP ci avvicina ad avere a disposizione una nuova e promettente opzione terapeutica in grado di assicurare risultati ottimali nel raggiungimento della remissione clinica. Upadacitinib si candida ad essere un trattamento innovativo, capace di modificare in parte o del tutto il decorso della dermatite atopica attraverso un nuovo meccanismo di immuno-modulazione."
Il parere positivo del CHMP costituisce una raccomandazione scientifica per il rilascio dell'autorizzazione all'immissione in commercio da parte della Commissione europea che emetterà la sua decisione finale valida in tutti gli Stati membri dell’Unione europea, nonché in Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Irlanda del Nord. Se approvata, questa sarà la quarta indicazione per upadacitinib, che sarà il primo JAK inibitore approvato in Europa per il trattamento della dermatite atopica da moderata a severa sia negli adulti che negli adolescenti a partire dai 12 anni di età.3
La Dermatite Atopica
La dermatite atopica è una malattia infiammatoria cronica della pelle con andamento recidivante e caratterizzata da periodi di prurito intenso - e il conseguente grattarsi - che lasciano la pelle screpolata, squamosa ed essudante. Colpisce circa il 10% degli adulti e il 25% dei bambini.12,13 Tra il 20 e il 46% degli adulti con dermatite atopica è affetto da una forma da moderata a grave.14 I sintomi hanno un impatto fisico, psicologico ed economico significativo per le persone colpite dalla malattia.12,15
RINVOQ® (upadacitinib)
Scoperto e sviluppato da AbbVie, upadacitinib è un inibitore selettivo e reversibile di JAK attualmente studiato in diverse patologie infiammatorie immunomediate.1-10
Nei campioni cellulari umani, upadacitinib inibisce preferenzialmente il segnale JAK1 o JAK1/3 con una selettività funzionale verso i recettori delle citochine che segnalano tramite coppie di JAK2.
Nel mese di agosto 2019 RINVOQ ha ricevuto l’approvazione della FDA per l’uso nei pazienti adulti con artrite reumatoide da moderata a severa che hanno risposto in modo inadeguato o che sono intolleranti al metotrexato. RINVOQ è stato approvato dalla Commissione Europea per il trattamento di pazienti adulti con artrite reumatoide attiva da moderata a severa che hanno risposto in modo inadeguato o che sono intolleranti a uno o più farmaci antireumatici modificanti la malattia (DMARDs); per il trattamento dell’artrite psoriasica attiva (PsA) in pazienti adulti che hanno risposto in modo inadeguato o che sono intolleranti a uno o più DMARDs; e per il trattamento della spondilite anchilosante attiva (AS) in pazienti adulti che hanno risposto in modo inadeguato alla terapia convenzionale. Il dosaggio approvato di RINVOQ per queste indicazioni è di 15mg. Sono in corso studi di fase III con Upadacitinib nelle seguenti patologie: morbo di Crohn, colite ulcerosa, arterite a cellule giganti e arterite Takayasu.
Referenze:
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L’approvazione Europea è supportata dai risultati dello studio clinico di Fase 3 SELECT GCA che ha dimostrato che i pazienti trattati con upadacitinib hanno raggiunto l’endpoint primario della remissione sostenuta e importanti endpoint secondari
Via libera da Aifa, riduce i sintomi intestinali senza l'uso di steroidi
Lo studio sperimentale di fase III è stata la più ampia sperimentazione sulla fibrosi polmonare idiopatica (IPF) ad oggi mai condotta, in corso presso circa 400 centri e in oltre 30 Paesi
Lo rivela la prima analisi globale sull'argomento pubblicata sulla rivista The Lancet e condotta dal Global Research on Antimicrobial Resistance (Gram) Project
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