La principale novità di quest’anno è rappresentata dall’abolizione del tradizionale modulo cartaceo
Da qualche giorno è stato pubblicato nell’Area Riservata del sito il nuovo Modello D, per dichiarare alla Fondazione Enpam i redditi soggetti a contribuzione prodotti nel 2020. Almeno per ora non sono previste proroghe: il termine per compilare ed inviare il Modello D è il 31 luglio 2021.
La novità di quest’anno è rappresentata dall’abolizione del tradizionale modulo cartaceo. Adesso, infatti, il Modello D si può compilare solamente online accedendo all’area riservata del sito www.enpam.it. Per entrare nell’area riservata, il nome utente è quello prescelto in sede di registrazione, ma può essere efficacemente sostituito anche dal Codice Fiscale dell’iscritto; la password personale è quella comunicata dall’Enpam durante la procedura (normalmente in due parti via email).
Quest’anno per i liberi professionisti l’aliquota contributiva raggiunge il livello definitivo previsto dalla Riforma del 2013, e cioè il 19,5%, da calcolarsi sul reddito professionale netto fino all’importo di € 103.055,00. Sugli importi che dovessero superare questa cifra, è dovuto il contributo dell’1%. Attenzione, però: ci sono delle categorie che hanno diritto di pagare con aliquote contributive agevolate, anziché il 19,5%, e precisamente:
Per beneficiare dell’agevolazione, occorre farne richiesta, sempre dall’area riservata, prima della compilazione del Modello D. (Modulo Contribuzione Ridotta).
Con il nuovo Modello D, gli iscritti possono sapere in maniera istantanea l’importo complessivo del contributo dovuto. Grazie ad una procedura semplificata, si può subito visualizzare qual è l’aliquota contributiva da applicare al reddito dichiarato e, nel caso di errori, chiedere una rettifica dei dati.
Come sempre, sarà l’Enpam ad effettuare il calcolo dell’importo da versare. Il pagamento, in assenza di domiciliazione bancaria, dovrà essere effettuato in unica soluzione entro il 31 ottobre con il Modello MAV che verrà inviato al domicilio dell’iscritto. Richiedendo invece la domiciliazione (con il modulo presente nell’area riservata sotto la rubrica Domande e dichiarazioni on line) si potrà attivare la rateazione in 2 rate (ottobre e dicembre) ovvero in 5 (ottobre, dicembre, febbraio, aprile e giugno). La scadenza per attivare la domiciliazione (se non è già attiva) e poterne beneficiare già da quest’anno è il 15 settembre 2021.
Importante ricordare che dopo aver compilato il modello, occorre cliccare sul tasto Invia. Si riceverà un email di conferma dall’Enpam con il riepilogo dei dati inseriti all’indirizzo email indicato nell’area riservata. Se non si riceve l’email di conferma, occorre ripetere l’operazione perché la procedura non è andata a buon fine.
Qualche sorpresa potrebbe arrivare quando saranno più chiari i contorni dell’esonero contributivo, previsto dalla Legge di Bilancio di quest’anno, il cui decreto attuativo è ancora in attesa di pubblicazione. Gli aventi diritto (soggetti con meno di 50.000 euro di reddito nel 2019 e un calo del 33 per cento nel 2020), infatti, entro un tetto massimo di 3.000 euro annui dovrebbero vedersi sgravati dallo Stato i contributi del 2021, non solo quelli della Quota A del Fondo Generale, ma forse in tutto o in parte anche quelli riferiti alla Quota B. Le posizioni di coloro che hanno presentato richiesta di esonero o comunque lo faranno entro il 31 ottobre prossimo, saranno valutate dalla Fondazione e le richieste di pagamento saranno conseguentemente personalizzate o annullate. Nel frattempo, questi iscritti sono comunque tenuti a presentare, a pena di sanzioni, il Modello D nei termini previsti.
Secondo l’ultimo Monitoraggio Inps, da gennaio a marzo 2025 sono stati liquidati 194.582 nuovi trattamenti pensionistici. Di questi, solo 54.094 sono pensioni anticipate (dato ancora provvisorio), con un assegno medio di 2.065 euro
Le aliquote di rendimento sono state aumentate del 2 per cento per ogni anno di permanenza in attività oltre l’età ordinaria di pensionamento
Lo dice l’Inps nel messaggio n. 1431 del 7 maggio 2025, mediante il quale l’Istituto modifica parzialmente le indicazioni contenute nella Circolare dell’Inpdap n. 11/2006
Le rate, da restituirsi in 48 o 60 mesi, si possono cominciare a pagare anche non prima di un anno dalla concessione del prestito
Se il medico o l’odontoiatra dipendente, a 65 anni di età, ha raggiunto il diritto alla pensione (cioè ha 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva più tre mesi di finestra se uomo e 41 anni e 10 mesi se donna), deve essere collocato a riposo
Quando ad essere accentrati sono periodi contributivi particolarmente lunghi, il costo può diventare importante e divenire un deterrente spesso insuperabile
L’integrazione, in Enpam, è curata dal Servizio Trattamento Giuridico e Fiscale delle Prestazioni, dell’Area della Previdenza.
Il cedolino è già disponibile, mentre i pagamenti partiranno a inizio mese
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