Tra i vaccinati sale da 3 a 5 volte la possibilità che si manifesti la rara patologia
La Food and Drug Administration (Fda), l'agenzia Usa preposta alla sicurezza dei farmaci, ha reso noto un nuovo avvertimento per il vaccino anti Covid Johnson & Johnson, spiegando che può comportare il rischio di una rara patologia neurologica nota come sindrome di Guillain-Barré. Il rischio è da tre a cinque volte più alto tra i vaccinati col J&J rispetto alla popolazione generale negli Usa. Finora sono stati identificati circa 100 casi, prevalentemente tra gli uomini, molti dai 50 anni in su. La maggior parte è guarita, ma è stato registrato anche un decesso: ciò determina un'incidenza fino a cinque volte superiore rispetto a quella attesa per la popolazione generale. L'associazione è da confermare, ma per cautela si è comunque deciso di aggiornare bugiardino e indicazioni per gli operatori sanitari.
La sindrome di Guillain-Barré, come specificato dall'Istituto Humanitas, è la forma più frequente di polineuropatia acquisita dovuta a demielinizzazione, ovvero la “degenerazione delle guaine mieliniche che rivestono le fibre nervose”. Pur essendo rara (l'incidenza è di 1-2 casi ogni 100mila persone all'anno), si tratta comunque della più comune causa di paralisi acuta di origine non traumatica. La causa scatenante della sindrome sembra essere di tipo autoimmune, sottolineano i Manuali MSD, aggiungendo che è a progressione rapida ma “autolimitante”, caratterizzandosi per debolezza muscolare e lieve perdita della sensibilità distale.
“Penso che i dati siano piuttosto convincenti sul fatto che il vaccino antinfluenzale causi la sindrome di Guillain-Barré, ma è un rischio molto piccolo”, ha dichiarato al NYT il professor Daniel Salmon, a capo dell'Institute for Vaccine Safety dell'Università Johns Hopkins. Nonostante il legame con questo e altri vaccini, gli scienziati non sanno come la condizione venga innescata. “Non capiamo davvero il meccanismo biologico. È una frustrazione incredibile”, ha aggiunto il professor Salmon. Per quanto concerne i vaccini anti Covid, come indicato sono state presentate cento segnalazioni dopo l'inoculazione del Johnson & Johnson al Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS) degli Stati Uniti. Nel 95 percento dei casi è stato necessario il ricovero in ospedale mentre uno è stato fatale; l'uomo del Delaware aveva sperimentato anche un ictus e un infarto. Nella maggior parte dei casi la sindrome è stata segnalata da uomini con più di 50 anni. Si è sviluppata entro un mese e mezzo dalla vaccinazione manifestandosi con formicolio a braccia e gambe, vista alterata, difficoltà a parlare, camminare, deglutire e altro. Fortunatamente in quasi tutti i casi si è risolta nel giro di poche settimane; la sindrome di Guillain-Barré può infatti determinare conseguenze permanenti. Se la patologia si aggrava per più di due mesi, tuttavia, come indicato dai Manuali MSD diventa una “polineuropatia demielinizzante infiammatoria cronica”. Poiché si tratta di una condizione rarissima, qualora venisse confermata come effetto collaterale il rapporto rischi benefici resterebbe comunque ampiamente a favore della vaccinazione anti Covid, considerando che la COVID-19 ha già ucciso oltre 4 milioni di persone nel mondo, 128mila delle quali soltanto in Italia.
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