In ogni caso anche un intervallo più corto o più lungo genera una buona risposta immunitaria
Lo spazio ottimale tra le due dosi del vaccino anti Covid di Pfizer per ottenere l'efficacia più elevata è di due mesi. Lo afferma uno studio, ancora in preprint, condotto in Inghilterra, secondo cui comunque anche un intervallo più corto o più lungo genera una buona risposta immunitaria. La ricerca si basa sui dati di 503 operatori sanitari vaccinati a diversi intervalli alla fine del 2020, di cui è stata misurata la risposta anticorpale un mese dopo la seconda dose.
Sia l'intervallo lungo che quello breve, spiegano gli autori alla Bbc, generano una risposta immunitario forte, ma dopo la spaziatura di tre settimane si hanno meno anticorpi neutralizzanti rispetto ad un intervallo più lungo. Anche se i livelli di anticorpi neutralizzanti cala dopo la prima dose, riporta lo studio, rimangono alti quelli delle cellule T, un altro componente del sistema immunitario, e con ka spaziatura lunga cresce il numero delle cosiddette cellule T adiuvanti, che aiutano la memoria immunitaria.
La Gran Bretagna aveva iniziato con un periodo di tre settimane, lo stesso usato nei test, per poi allungarlo a 12 per garantire almeno la prima dose al maggior numero di persone possibile. "Otto settimane mi sembra il periodo ottimale - afferma Susanna Dunachie dell'università di Oxford, l'autore principale -, ma il momento della seconda dose è comunque flessibile, a seconda delle circostanze. Il virus non sparirà, quindi è meglio trovare un equilibrio per ottenere la migliore protezione possibile".
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