L'esame più osteggiato è di nuovo sotto esame. Segnalazioni possibili al ministero fino a oggi
Riscontrati sei errori nei test medicina. Secondo l'Unione degli universitari "erano presenti sei quesiti sbagliati che potrebbero compromettere il risultato finale e l'accesso di tanti studenti ai corsi di studi". La situazione è preoccupante al punto che il deputato Manuel Tuzi, dei M5s della commissione Cultura ha depositato un'interrogazione alla ministra Maria Cristina Messa per far luce su quanto sta preoccupando migliaia di studenti e studentesse che hanno partecipato ai test di ingresso nelle Facoltà di Medicina. La ministra ha ammesso che il test è debole. Ai microfoni di Radio Capital ha infatti dichiarato: "Vorrei incontrarmi con le commissioni che preparano i test, per riuscire a dare qualche cosa di un pochino meno debole per il prossimo anno". E ha poi aggiunto: "Saranno annullate le domande incriminate se risulteranno sbagliate e andare avanti con la graduatoria in modo da non ostacolare l’inizio dei corsi per le matricole di Medicina". "Devo riuscire a fare le graduatorie tenendo conto degli errori, annullando le domande sbagliate o comunque quelle che sono sotto verifica", ha detto ieri mattina la ministra dell’università Maria Cristina Messa nel corso della trasmissione The Breakfast Club su Radio Capital, assicurando ai 70 mila candidati per gli oltre 14 mila posti di Medicina e più di mille per Odontoiatria che si occuperà personalmente di risolvere il problema delle domande sbagliate nei test di ingresso per il corso di laurea in medicina.
Sei su cento domande: la numero 21 di chimica è stata inserita all'interno del comparto che comprendeva i quesiti di Logica. E, peraltro, la risposta era sbagliata. La 23, disciplina di riferimento Biologia, aveva un riscontro, sostengono gli studenti, ambiguo. La numero 2, questa di Logica, non era congruente alle regole riportate nel testo. Altre tre richieste avrebbero avuto problemi più sfumati. La graduatoria, se questi errori fossero confermati, potrebbe non corrispondere al vero esito dell'esame: a Medicina si può entrare o restare fuori per pochi centesimi.
Dalle prime denunce su Facebook, passando per un intervento del Codacons, ora la questione è approdata al ministero dell'Università e della Ricerca, che ricorda come si possano segnalare irregolarità su un forum interno fino a 9 settembre mentre il 28 settembre, salvo complicazioni, sia prevista la pubblicazione della graduatoria nazionale.
L'Udu, attraverso il coordinatore Giovanni Sotgiu, spiega: "Dalla sua nascita la nostra organizzazione supporta gli studenti in ricorsi individuali e collettivi sottolineando le irregolarità che caratterizzano il test ogni anno e permettendo a un maggior numero di candidati di accedere ai corsi di laurea. Negli ultimi anni c'è stato un aumento dei posti messi a bando per i corsi a numero programmato e in particolare per Medicina e Chirurgia, arrivando a 14.020 in questo 2021, ma questi interventi sono palliativi, messi in atto per gestire un problema strutturale. I test non funzionano e a ciò si aggiungono le irregolarità che caratterizzano procedure e quesiti, sottolineando la loro inefficacia e inattendibilità. Il numero chiuso - aggiunge - rappresenta la mancata volontà di investire in istruzione, università e ricerca, anche alla luce di una crisi pandemica che ha messo in ginocchio il nostro sistema sanitario nazionale. È necessario abolire questo sistema, superare il numero programmato per Medicina, Veterinaria, Formazione primaria e Architettura e permettere a tutti l'accesso a un diritto fondamentale". Un'interrogazione alla ministra Maria Cristina Messa è stata depositata da Manuel Tuzi, deputato cinque stelle della commissione Cultura.
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