"L'Agenzia ritiene fondamentale richiamare l’attenzione dei cittadini tutti sui rischi legati all’assunzione di medicinali non autorizzati per la prevenzione delle infezioni da Sars-CoV-2 (Covid-19)"
L'Aifa interviene sull'utilizzo del Parvulan nella profilassi da infezione da Sars-Cov-2. ll medicinale, senza Aic in Italia, è legalmente registrato e commercializzato in Brasile come "coadiuvante nel trattamento di infezioni dermatologiche di origine virale, batterica, fungina e protozoaria, coadiuvante in infezioni sistemiche e locali. Ha un effetto regressivo sulle neoplasie solide. Aiuto nel trattamento dell’erisipela causata da Streptococcus pyogenes. Coadiuvante nel trattamento dell’acne".
Sulla base delle comunicazioni e delle richieste pervenute da parte dei pazienti, incluse quelle riguardanti le tipologie di vaccino considerate valide ai fini del rilascio del “Green Pass” vaccinale, l'Aifa ha rilevato un utilizzo del medicinale diverso da quello dichiarato nella richiesta di importazione: il Parvulan risulterebbe essere quindi proposto fuori indicazioni (off label, quindi al di fuori dei vincoli previsti nel citato DM 11/2/97) come terapia per la prevenzione del Covid, in alternativa ai vaccini autorizzati.
La documentazione disponibile è stata sottoposta alla valutazione della Commissione Tecnico Scientifica di Aifa (Cts) che, a seguito di esame dell’istruttoria effettuato nella seduta dello scorso 12 luglio, ha espresso il proprio parere: "La Cts, esaminata l’istruttoria degli Uffici, ritiene che l’utilizzo del medicinale Parvulan nella profilassi dell’infezione da Sars-COV-2 non sia sostenuto dalle benché minime evidenze di efficacia e sicurezza.
Alla luce di queste conclusioni, l'Aifa rispetto all’utilizzo del Parvulan, "ritiene fondamentale richiamare l’attenzione dei cittadini tutti sui rischi legati all’assunzione di medicinali non autorizzati per la prevenzione delle infezioni da Sars-CoV-2 (Covid-19)".
"Si rammenta - sottolinea Aifa come l’attuale campagna vaccinale nazionale preveda un controllo rafforzato sull’intera filiera, a tutela dei pazienti: la somministrazione dei vaccini, limitatamente a quelli autorizzati in Italia per la prevenzione dell’infezione da Sars-Cov-2, avviene esclusivamente presso i punti vaccinali ufficiali, individuati da ciascuna Regione. L’Agenzia ritiene pertanto doveroso invitare i cittadini tutti a diffidare di ogni soluzione alternativa ai vaccini ufficiali, ovvero di ogni vaccino o medicinale che non sia stato sottoposto alle necessarie verifiche da parte delle autorità preposte, e che come tale può rappresentare un rischio per la salute in quanto privo di ogni garanzia rispetto alla reale efficacia nella prevenzione del Covid-19. Un atteggiamento prudente si rende quanto mai necessario anche alla luce del perdurare dell’emergenza. Preme in ultimo ribadire quanto sia indispensabile la collaborazione di tutti – privati cittadini, professionisti sanitari, aziende e associazioni – affinché casi sospetti, come quello qui riportato, siano costantemente segnalati ad Aifa allo scopo di porre in atto ogni misura necessaria a tutela della salute pubblica e del singolo".
Attenzione in particolare per alcune terapie come quelle per depressione, pressione alta e Parkinson ma anche gli antibiotici
La nuova entità chimica ammessa alla rimborsabilità è Kapruvia (difelikefalin), indicato per il trattamento del prurito negli adulti con malattia renale cronica che necessitano di dialisi
La xerostomia è un disturbo comune che interessa tra il 12 e il 30% della popolazione generale, raggiungendo picchi fino al 61% tra gli anziani
Il CdA AIFA approva la riclassificazione delle glifozine nella fascia A dei prodotti rimborsati acquistabili in farmacia
Il nuovo sistema messo a punto dall’Agenzia Italiana del Farmaco sarà accessibile alle Regioni a partire dal 1° ottobre
"I ceppi virali sono aggiornati secondo le raccomandazioni dell'Oms"
Si tratta di 4 farmaci orfani per malattie rare e 5 farmaci a base di nuovi principi attivi, oltre a 6 estensioni di indicazioni terapeutiche
Regole semplificate e più attenzione all’autonomia delle ricerche
Commenti