Canali Minisiti ECM

La carenza di ferro nella mezza età legata a malattie del cuore

Cardiologia Redazione DottNet | 11/10/2021 18:39

Secondo uno studio pubblicato su Heart Failure circa il 10% dei nuovi casi di malattia coronarica potrebbe essere evitato prevenendo la carenza di questo minerale

La carenza di ferro nella mezza età è collegata a un rischio più elevato di sviluppare malattie cardiache. Lo evidenzia uno studio pubblicato su Heart Failure, una rivista della European Society of Cardiology (ESC), secondo il quale circa il 10% dei nuovi casi di malattia coronarica potrebbe essere evitato prevenendo la carenza di questo minerale essenziale per l'organismo. Precedenti studi hanno dimostrato che nei pazienti con malattie cardiovascolari come l'insufficienza cardiaca, la carenza di ferro era collegata a esiti peggiori, inclusi ricoveri e morte. Il nuovo studio mirava a esaminare se l'associazione tra carenza di ferro e problemi del cuore vi fosse anche nella popolazione generale e ha incluso 12.164 individui, uomini e donne, provenienti da tre coorti europee, con età media di 59 anni. I fattori di rischio cardiovascolare come fumo, obesità, diabete e colesterolo sono stati valutati tramite un'approfondita valutazione clinica.  I partecipanti sono stati classificati come carenti o meno di ferro funzionale, valore che include ferro immagazzinato (ferritina) e quello in circolazione per l'uso da parte dell'organismo (transferrina).

pubblicità

"Lo studio - spiega l'autrice principale Benedikt Schrage dell'Università Heart and Vasculature Center di Amburgo, in Germania - ha dimostrato che la carenza era molto diffusa nella mezza età: quasi i due terzi degli arruolati presentavano una carenza di ferro funzionale.  Questi individui avevano maggiori probabilità di sviluppare malattie cardiache e maggiori probabilità di morire durante i successivi 13 anni". Durante il follow-up infatti la carenza di ferro funzionale era associata a un rischio maggiore del 24% di malattia coronarica, del rischio aumentato del 26% di mortalità cardiovascolare. In sostanza, secondo il calcolo dei ricercatori, rapportato a un periodo di 10 anni, il 5,4% di tutti i decessi, l'11,7% dei decessi cardiovascolari e il 10,7% delle nuove diagnosi di malattie coronariche erano attribuibili alla carenza funzionale di ferro.

Commenti

I Correlati

Un elettrocardiogramma (Ecg) intelligente è stato in grado per la per la prima volta di identificare pazienti ospedalizzati, ma ad alto rischio di mortalità

La scoperta, che apre la strada alla ricerca di nuovi farmaci anti-obesità, è pubblicata sulla rivista Nature Metabolism dall'Università tedesca di Bonn e dall'Università della Danimarca Meridionale

Su Jama i risultati di questa indagine: i pazienti a cui viene erroneamente assegnata una diagnosi di infarto miocardico sono spesso sottoposti a ulteriori test, tra cui imaging ad alto costo e procedure invasive potenzialmente rischiose

Gli oppioidi sviluppano 'tolleranza', ovvero subiscono una progressiva riduzione dell'efficacia col rischio di doverne aumentare progressivamente la dose

Ti potrebbero interessare

Un elettrocardiogramma (Ecg) intelligente è stato in grado per la per la prima volta di identificare pazienti ospedalizzati, ma ad alto rischio di mortalità

Su Jama i risultati di questa indagine: i pazienti a cui viene erroneamente assegnata una diagnosi di infarto miocardico sono spesso sottoposti a ulteriori test, tra cui imaging ad alto costo e procedure invasive potenzialmente rischiose

Una over-50 su 2 soffre di insufficienza venosa. I consigli dei flebologi

E' la nuova campagna promossa dal Gruppo Servier in Italia in collaborazione con la Siprec), che mira a promuovere i benefici clinici, sociali ed economici che derivano dal seguire le terapie nelle malattie croniche cardiometaboliche

Ultime News

I consigli degli ortopedici della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, SIOT e della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia Pediatrica, SITOP

I dati Pharma Data Factory (PDF): nel primo trimestre del 2024 questi indicatori diventano rispettivamente 455,4 milioni di confezioni e 4,6 miliardi di euro

Rossi: “È impossibile far rientrare in un codice una patologia specifica e spesso è multifattoriale. Questa è una assurdità che va condannata ed evitata con ogni mezzo”. Cimo-Fesmed: “Auspichiamo più interventi strutturali”

Leccese: “Il sintomo più tipico della spondiloartrite assiale è la lombalgia più comunemente nota come mal di schiena”