All’interno vi saranno 5 unità di personale amministrativo, 10 medici di medicina generale e 8 infermieri
Il Governo marcia a grandi passi verso la realizzazione delle case di Comunità dove dovranno trovare posto i medici di famiglia. Dal Pnrr sono stati già stanziati 2 miliardi (Target EU finale Q2 2026 – Almeno 1350 Case della Comunità) che serviranno appunto al finanziamento di queste strutture. Insomma, nonostante le proteste dei sindacati di categoria, la strada sembra ormai tracciata. Restano una serie di interrogativi che per ora non trovano ancora risposta: per esempio la Convenzione dei medici di famiglia come sarà strutturata? Oppre si passera tout court alla dipendenza con tutto ciò che ne consegue (per l'Enpam, per le Casse dello Stato)? I due miliardi stanziati riusciranno a coprire le spese di gestione della Case di Comunità con un fondo sanitario che per ora non prevede incrementi?
Una struttura del genere per funzionare e rispondere in pieno alle esigenze della popolazione avrà bisogno del Medico di Medicina Generale e del Pediatri di Libera scelta che lavorano in équipe, in collaborazione con gli infermieri di famiglia, gli specialisti ambulatoriali e gli altri professionisti sanitari quali logopedisti, fisioterapisti, dietologi, tecnici della riabilitazione e altri.
La Casa della Comunità dovrà servire in particolare ai malati cronici che così avranno lo strumento attraverso cui coordinare tutti i servizi offerti sul territorio. E, come dicevamo, sarà anche il riferimento per la cittadinanza che potrà disporre di un punto prelievi, di una strumentazione polispecialistica. Tra i servizi inclusi è previsto, in particolare, il punto unico di accesso (PUA) per le valutazioni multidimensionali (servizi sociosanitari) e i servizi dedicati alla tutela della donna, del bambino e dei nuclei familiari secondo un approccio di medicina di genere. Potranno inoltre essere ospitati servizi sociali e assistenziali rivolti prioritariamente alle persone anziani e fragili, variamente organizzati a seconda delle caratteristiche della comunità specifica.
La Lombardia si è mossa per prima con un progetto che si avvia a passare alla fse esecutiva che prevede la presenza sul territorio di 203 Case della comunità (1 ogni 50.000 abitanti). Inoltre di 60 Ospedali di comunità (1 ogni 150.000 abitanti) e 101 Centrali operative territoriali (1 ogni 100.000 abitanti). Nelle zone di montagna lo standard previsto dalla riorganizzazione per le Case della Comunità è di 1 ogni 25.000 abitanti. Il provvedimento dà il via libera agli interventi sugli edifici di proprietà del Ssr. Si tratta di 115 Case della Comunità e 53 Ospedali di Comunità. Per essi le Ats dovranno far pervenire entro il 1° dicembre alla direzione generale Welfare i progetti di fattibilità tecnico-economica. I quali poi saranno approvati dalla stessa Direzione generale Welfare entro il 31 dicembre. L’investimento prevede l’attivazione di 1.288 Case della Comunità entro la metà del 2026, che potranno utilizzare sia strutture già esistenti sia nuove. Entro il primo trimestre del 2022 è prevista la definizione di un documento di programmazione per l’implementazione delle Case della Comunità.
Tab. 1 – Case della Comunità dal PNRR
Regioni | Case della Comunità previste |
Piemonte | 93 |
Valle d’Aosta | 3 |
Lombardia | 216 |
PA Bolzano | 11 |
PA Trento | 12 |
Veneto | 105 |
Friuli Venezia Giulia | 26 |
Liguria | 33 |
Emilia Romagna | 95 |
Toscana | 80 |
Umbria | 19 |
Marche | 32 |
Lazio | 125 |
Abruzzo | 28 |
Molise | 6 |
Campania | 124 |
Puglia | 86 |
Basilicata | 12 |
Calabria | 41 |
Sicilia | 106 |
Sardegna | 35 |
Italia | 1.288 |
Fonte: wellforum.it
Ogni Casa della comunità - riporta Wellforum.it - costerà a livello strutturale e tecnologico circa 1,6 mln di euro. Ogni Casa della Comunità sarà dotata di 10-15 sale di consulenza ed esame, punto di prelievo, servizi diagnostici di base (es. ecografia, elettrocardiografia, radiologia, spirometria, ecc.), nonché un innovativo sistema di interconnessione dati. Tenendo conto delle esperienze precedenti, si stima una spesa complessiva di 351.098.496 euro per la parte tecnologica delle 1.288 Case della Comunità.
All’interno della Casa della Comunità vi saranno 5 unità di personale amministrativo, 10 medici di medicina generale e 8 infermieri. Nel complesso serviranno 6.440 amministrativi e 10.091 infermieri in più. Queste figure professionali saranno implementate quando le Case della Comunità saranno diventate operative a pieno titolo, e quindi nel 2027 per cui il PNRR non prevede risorse per il loro finanziamento dato che il suo effetto si esaurisce nel 2026.
Tuttavia le risorse che dovranno finanziare l’assunzione di 16.531 persone dal 2027 sono molto incerte. Viene indicata la fonte di finanziamento solo di 2.363 infermieri (D.L. 34/2020 art.1 c.5) per 94,5 milioni di euro. Per il resto del personale (14.168) il cui costo stimato è di 567 milioni di euro non c’è finanziamento perché le risorse necessarie saranno reperite attraverso una riorganizzazione dell’assistenza sanitaria che dovrebbe produrre i risparmi necessari (Cfr. Tab. 2). Ma le proposte riorganizzative proposte (riduzione ricoveri inappropriati, riduzione del consumo dei farmaci, riduzione accessi inappropriati al pronto soccorso, ecc.) molto difficilmente renderanno disponibili gli stanziamenti necessari per questo intervento (e per gli altri previsti dal PNRR con questa modalità di finanziamento).
Tab. 2 – Costi del personale delle Case della Comunità
Descrizione del personale | Unità di personale per struttura | Incremento di costo unitario (€) | Unità di personale totali | Costi addizionali (€) | Fonte di finanziamento |
Amministrativi | 5 | – | 6.440 | – |
Nessun onere aggiuntivo per il SSN a causa del risultato della riorganizzazione del personale delle cure primarie |
Medici di medicina generale MMG | 10 | – | 12.880 | – | |
Infermieri di famiglia | 6 | – | 7.728 | ||
2 | 40.000 | 2.363 | 94.500.000 | D.L. 34/2020 art.1 c.5 | |
TOTALE | 94.500.000 |
Inoltre, per garantire la partecipazione di 12.880 Medici di medicina generale all’attività interna delle Case della Comunità occorre creare le condizioni per una loro adesione massiccia al progetto altrimenti questo fallisce, il che probabilmente potrebbe richiedere una nuova convenzione con possibili oneri ulteriori, si legge su wellforum.it. Le assunzioni del personale non sono previste se non a partire dal 2027 per cui, per tutto il periodo di operatività del Recovery found, non saranno attivate. In pratica, secondo quanto riportato da documento del Governo, le Case della Comunità non verranno attivate prima del 2027 perché non si è data copertura agli oneri del personale necessario.
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